Potevano mai mancare i miasmi delle lavorazioni industriali in questa torrida estate di siccità, di afa equatoriale, incendi boschivi, furti e tragedie assortite?
Certo che no. Nostri premurosi lettori, cittadini che risiedono a ridosso dell’Area di Sviluppo industriale di Ponte Valentino che addirittura vi lavorano, ci hanno segnalato che da quelle parti l’aria risulta notevolmente appesantita da un olezzo insopportabile. Abbiamo voluto verificare e, così, imboccata la Statale 90 bis e raggiunto l’agglomerato abbiamo effettivamente constatato che l’aria era irrespirabile non solo per gli oltre 37° gradi all’ombra (almeno 45 i percepiti), ma anche da un tanfo inconfondibile: lo stesso che le nostre narici avevano apprezzato nei mesi scorsi. Ovviamente non abbiamo strumenti sofisticati di valutazione, ma che la puzza ci sia, e bella grande, è poco ma sicuro. Su questo problema, segnalato da molti mesi a questa parte, la politica si arrovella con la solita, proverbiale inconcludenza. Fiammate improvvise di dibattito sterile incendiano i cieli della polemica tra schieramenti avversi per poi spegnersi con altrettanta velocità in attesa che la solita Autorità competente, che non si è capito chi possa mai essere, faccia qualcosa che, puntualmente, non si verifica. E così, dopo qualche mese, si ricomincia daccapo: anche per questa segnalazione pre-ferragostana (anzi soprattutto per questa) il copione è già stato scritto. Statene certi: non succederà nulla. La puzza la farà da padrona.