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Epilogo amaro per il Benevento, raggiunto quasi sul suono della sirena (1-1) da un tiro dalla lunga distanza di Frisenna (90′) che ha vanificato il vantaggio messo a segno da Lanini (31′) nel primo tempo. Quella che doveva essere la quinta vittoria consecutiva della Strega si è trasformata in un mezzo incubo, complice una ripresa dove la squadra è apparsa stanca e incapace di reggere il ritmo imposto alla gara da un Messina che ha meritato il pareggio.

SCELTE – Mister Auteri, nonostante il ritorno tra i convocati di Pastina, ha preferito non rischiare l’esterno di Battipaglia riconfermando in blocco davanti a Paleari il reparto formato da Berra, Terranova e Capellini. In mezzo al campo, accanto all’inamovibile Nardi, ha agito Pinato con Masciangelo a sinistra e Simonetti a destra al posto dello squalificato Improta. In attacco tridente-fantasia con Ciano in versione falso nueve con Ciciretti e Lanini a supporto.

PARTENZA – Il Messina ha subito fatto capire a Paleari (voto 5,5) che la serata del Vigorito non sarebbe stata da spettatore e l’estremo difensore giallorosso ha risposto presente in un paio di occasioni nel primo tempo. Attento soprattutto al 41′ quando la sfera ha attraversato tutta l’area ed è sbucata all’improvviso dalle sue parti. Nella ripresa, la pressione dei peloritani è stata costante e dopo aver accompagnato con lo sguardo la palla sulla traversa colpita da Zunno, al 90’ il portiere giallorosso è stato sorpreso dal tiro dalla lunghissima distanza di Frisenna sul quale, forse, si poteva fare qualcosa in più. La difesa, dopo un primo tempo dove ha concesso poco o nulla al Messina, ha sofferto come tutta la squadra nel secondo tempo. Nel complesso, però, la prova di Berra (voto 6), Terranova (6,5) e Capellini (6) è stata positiva perché i problemi sono nati quando il centrocampo ha smesso di fare filtro esponendo il reparto arretrato giallorosso spesso all’uno contro uno.

DINAMISMO –  In mezzo al campo, tirando le somme, il migliore è stato senza dubbio Nardi (voto 6,5), anche lui calato alla distanza, ma di gran lunga il più lucido. Nel primo tempo ha messo lo zampino sul gol di Lanini e ha sfiorato anche la rete con un fendente che ha messo paura a Fumagalli. Male Pinato (5), invece, nei secondi quarantacinque minuti quando Auteri lo ha inspiegabilmente tenuto in campo fino al 42′ esponendolo al maggiore dinamismo del Messina. In precedenza non aveva disputato una brutta gara facendo valere, come al solito, la sua fisicità. Ma è in affanno. Era già successo in passato e questa volta l’errore è stato quello di non sostituirlo. Dai due volti anche la prova di Simonetti (voto 5,5): tignoso e sul pezzo nel primo tempo, salvo poi entrare in confusione alla distanza, anche a causa degli scarsi riferimenti nella sua zona dove Ciciretti non gli ha quasi mai dato supporto. A sinistra Masciangelo (voto 5,5) ha messo al servizio della squadra il suo sinistro con un paio di iniziative molto interessanti, ma nella ripresa si è smarrito anche lui nel grigiore generale di un collettivo stanco e senza idee.

STERILI – Negativa in attacco la prova di Ciano (voto 5), schierato come terminale offensivo. La difesa del Messina gli ha concesso poso spazio che l’ex Frosinone ha provato a trovare arretrando il suo raggio di azione di venti metri, senza tuttavia riuscire ad incidere. Sulla stessa falsa riga anche la gara di Ciciretti (voto 5). Qualche buona apertura nel primo tempo, ma nulla di importante da annotare sul taccuino. È proseguito anche contro il Messina, invece, lo stato di grazia di Lanini (voto 6,5), alla sua quarta rete consecutiva. Oltre al gol, frutto di una deviazione fortunata dopo un tiro di Nardi, sono state le sue iniziative a creare più pericoli alla difesa dei peloritani. Egoista nel primo tempo quando non ha servito Pinato tutto solo in area tirando debolmente. Poco o nulla da segnalare per chi è entrato, vale a dire Bolsius (voto 5), Carfora (voto 5,5), Ferrante (voto 5) e Viscardi (sv). Non ha affatto convinto, infine, l’ingresso di Agazzi (voto 5), gettato nella mischia forse per congelare qualche pallone ad un passo dal traguardo, ma l’effetto sperato non è riuscito.

MISTER – Questa volta, al netto di un episodio che nel finale ha punito il suo Benevento, non ha convinto la gestione di mister Auteri (voto 5). Con tanti giallorossi sulle gambe nella ripresa e incapaci di guadagnare campo, i cambi sono apparsi tardivi. Forse Talia al posto di Pinato avrebbe messo un argine al Messina così come la sostituzione di Ciciretti solo a tre minuti dalla fine ha permesso ai peloritani puntualmente di affondare i colpi sulla destra. Sia chiaro: contro il Messina questa squadra ha conquistato il dodicesimo risultato di fila, un bottino enorme, ma il rammarico per i tre punti gettati al vento resta con la Juve Stabia che domani contro il Taranto ha una sorta di match point potendo volare a +9.

Benevento-Messina 1-1

Reti: 31’pt Lanini, 45’st Frisenna

BENEVENTO (3-4-3): Paleari, Berra, Terranova, Capellini, Simonetti, Pinato (42’st Agazzi), Nardi, Masciangelo (42’st Viscardi); Ciciretti (42’st Carfora), Ciano (21’st Bolsius), Lanini (28’st Ferrante). A disp.: Nunziante, Manfredini, Benedetti, Meccariello, Kubica, Marotta, Rillo, Perlingieri, Talia, Pastina. All.: Auteri

MESSINA (4-2-3-1): Fumagalli; Salvo, Polito, Dumbravanu (38’st Lia), Ortisi, Giunta, Civilleri (9’st Frisenna), Zunno, Firenze (21’st Rosafio), Ragusa (21’st Franco), Plescia (38’st Luciani). A disp.: Di Bella, Zona, Signorile, Pacciardi, Cavallo, Scafetta, Fumagalli. All.: Modica

Arbitro: Di Francesco di Ostia Lido.