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Il sogno di ogni bambino che gioca a calcio è quello, un giorno, di indossare la maglia della Nazionale e di vincere lo scudetto. Anche se non si tratta ancora del calcio dei “grandi”, è quello che è stato capace di fare in poco meno di due anni il talento sannita Cristian Cioffi, che si è laureato campione d’Italia con la maglia della Roma Under 15. L’Azzurro, invece, lo aveva già vestito nei mesi scorsi diventando anche il primo sannita capitano di una Nazionale (under 15). Al ‘Del Duca’ di Ascoli la Roma di Cioffi ha superato in rimonta il Genoa (2-1) laureandosi campione d’Italia con il difensore sannita che ha dettato legge dalle sue parti risultando decisivo in tantissime occasioni. Cioffi ha iniziato a giocare a calcio con la ‘Cesare Ventura’ per poi passare alla Grippo di Guido e Luigi De Rosa. Le sue qualità sopra la media emersero immediatamente e all’epoca (2022) fu la Roma, beffando Juventus e Fiorentina, ad assicurarsi il talento beneventano con la ‘benedizione’ di Bruno Conti, responsabile del settore giovanile giallorosso che stravede per Cioffi che in questa stagione si è alternato tra l’Under 16 (giocando sotto età) e l’Under 15. Fisico imponente, visione di gioco e piedi da centrocampista pur giocando al centro della difesa ne fanno uno dei profili (classe 2009) più interessanti del calcio italiano. Il futuro è suo. 

GLI AUGURI DELL’AMMINISTRAZIONE – “Complimenti, a nome dell’Amministrazione comunale, a Cristian Cioffi che si è laureato, con la maglia della Roma campione d’Italia under 15. Un risultato prestigioso per questo giovane difensore beneventano, già colonna della Nazionale di categoria, che è uno dei talenti più cristallini del calcio giovanile. Percorra questa strada con sempre maggiore umiltà e impegno”, lo scrive in una nota il sindaco di Benevento Clemente Mastella.

Rinnovo poi le congratulazioni alla Grippo Drs, dove Cioffi si è formato, fucina di bravura calcistica di consolidato e altissimo livello: i risultati di Cristian sono un attestato ulteriore  della qualità del lavoro di Guido e Luigi De Rosa”, conclude Mastella.