Un tavolo di confronto presso il Ministero delle Imprese affinché il gruppo coreano Hanon System, colosso del settore automotive, non smobiliti da Benevento e comunque si avvii un percorso di riconversione con un adeguato piano di investimenti che consentano la sopravvivenza del polo produttivo nella zona industriale del capoluogo sannita.
Questo l’esito del confronto pubblico a porte aperte che è stato al centro del Consiglio Comunale riunito d’urgenza, su richiesta del Sindaco Clemente Mastella, a Palazzo Mosti con le forze imprenditoriali, sindacali ed istituzionali per far fronte comune dopo l’annunciata chiusura dell’insediamento da parte della proprietà. Una votazione unanime e per alzata di mano ha chiuso i lavori dell’Assemblea presieduta da Renato Parente. La vertenza che si è aperta da qualche giorno per l’azienda di contrada Olivola coinvolge direttamente sessanta Famiglie ma anche una buona parte della capacità produttiva sannita in un settore che per lungo tempo è stato trainante. Il Consiglio comunale ha sollecitato di attivare un piano di salvataggio della sede sannita sfruttando una intesa di natura politica unanime in nome del comune obiettivo di evitare la chiusura di un polo di grande rilevanza e che ha dimostrato di avere vitalità eocenica e dinamismo produttivo, Presente questa mattina nel consesso cittadino anche il parlamentare di Forza Italia Francesco Maria Rubano, il consigliere regionale del Pd Luigi Abbate, il vice presidente di Confindustria Antonio Affinita e le sigle sindacali.
I lavoratori dello stabilimento hanno effettuato un corteo partendo dalla Prefettura per raggiungere Palazzo Mosti. Il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha sottolineato come sia alto il disagio sociale ed economico il territorio: “La vicenda è complicata e a noi tocca fare quel che deve. Stiamo accanto ai lavoratori e faremo nostra la loro battaglia. Le traiettorie sono distinte ma devono arrivare alla stessa meta finale. Quest’azienda fattura 19 milioni l’anno vuol dire che funziona. Siamo in presenza di un’azienda che esprime anche un ottimo modo di fare. Non so dove arriveremo ma tutti ci batteremo per voi”. Il primo cittadino ha ricordato come gli ammortizzatori sociali sono stati già in parte utilizzati.
La parola è poi passata a Luigi Diego Perifano, consigliere di Città Aperta: “Avevamo richiesto come opposizione una mobilitazione istituzionale sulla vicenda della Hannon System. Stavolta il sindaco ha colto la nostra sollecitazione. Si è aperta una scia positiva con interventi dei vari parlamentari nazionali e regionali. E’ una vertenza particolarmente spinosa e che richiede un di più di compattezza da parte delle opposizioni”. Perifano ha ricordato come il territorio sannita mostri difficoltà particolarmente acute: “E se c’è un contesto generale e nazionale che assume connotati preoccupanti qui da noi si riversano sempre con particolare violenza. Facciamo bene ad essere allarmati e mobilitati. E’ la strada da seguire da oggi e per il futuro. Le difficoltà vengono acuite dal dirigismo europeo. I nostri problemi però vengono da lontano per scelte sbagliate da una politica industriale che manca da venti anni e la messa sul mercato di veicoli a prezzi elevati Si chiama tempesta perfetta quella che si è determinata. Noi non abbiamo lasciato soli i lavoratori. La vicinanza delle istituzioni è fondamentale”. Perifano ha sottolineato come l’azienda non abbia voluto nemmeno aprire il confronto: Un atteggiamento scoraggiante. Spero che questa nostra spinta serva a dire che con la pelle dei lavoratori non si scherza”.
E’ intervenuto il deputato di Forza Italia Francesco Maria Rubano: “Ci troviamo a trattare una tematica delicata che investe famiglie e lavoratori. Dobbiamo essere responsabili ed uniti. Ho raccolto l’iniziativa politica ed istituzionale del sindaco Mastella al fine di determinare la migliore condizione per dare riscontro positivo alle attese dei lavoratori. Ho interrogato il ministro delle Imprese e del lavoro. Oggi la sinergia tra le parti diventa necessaria per determinare la migliore soluzione possibile. La mia è una serie disponibilità a sostenere i lavoratori”. Ha preso quindi la parola Massimiliano Guglielmi, segretario regionale Fiom che ha spiegato: “La lotta continuerà fino a quando ci saranno notizie di segno opposto a quelle lanciate dalla proprietà. Il taglio dello stabilimento è incomprensibile. Che colpa hanno questi lavoratori? Hanno raggiunto tutti gli obiettivi anche nei tre anni di cassa integrazione. Chiunque ha una macchina con motore endotermico ha un pezzo elaborato qui a Benevento e quindi anche le commesse ci sono. Abbiamo portato addirittura Benevento una linea portata dal Piemonte.” Il sindacalista ha sottolineato come occorre far in modo di difendere un presidio di lavoratori: “L’azienda lo deve capire. Bisogna togliere dal tavolo la pistola fumante dei licenziamenti”.
E’ intervenuto quindi Giancarlo Stefanucci della Fim Cisl: “Questa è un’azienda che tecnicamente non è in perdita. Sono stati sottoscritti tre piani industriali anche gestendo il tema degli esuberi In prefettura siamo stati spiazzati perché è stato tutto smentito dopo aver ottenuto finanziamenti dallo Stato. Questi ci hanno preso in giro”. Stefanucci ci è poi andato giù duro: “Oggi siamo costretti a dialogare con persone che non hanno nemmeno la parvenza dell’umano e che non ha alcun legame con il territorio o con le istituzioni. Sono solo sfruttatori di manodopera e risorse dello Stato”.
Per Confindustria Antonio Affinita, vice presidente Confindustria, ha spiegato: “Stiamo vivendo sulla nostra pelle questa vicenda. Qui c’è solo la punta dell’iceberg di quello che sta succedendo. Decide il mercato e non la politica. Dalla Germania ancora più forte di ciò che avviene in Italia mentre qui c’è il problema che non abbiamo una politica industriale. E’ stato deciso di distruggere il settore automobilistico in Europa e nessuno sta dicendo niente”. Ha preso quindi la parola il consigliere regionale Luigi Abbate: “I lavoratori oggi sono numeri che vengono cancellati da tecnocrati. E’ il concetto stesso di lavoratore che viene meno. Bisogna riportare al centro la lotta di classe. Dobbiamo utilizzare un concetto politico anche di contrapposizione.”