Lutto a Benevento per la morte di Enzo Gravina. L’operatore culturale 73enne, molto conosciuto e stimato in città, è deceduto nella giornata di ieri, mercoledì 19 luglio 2023.
Gravina, scrittore, giornalista, fotografo, ricercatore, ha partecipato attivamente alla vita culturale cittadina. Tanti, infatti, i messaggi di cordoglio e ricordo sui social.
“Come si fa’ a non parlare di Enzo Gravina. Il primo ricordo che ho di lui – scrive Luigi Razzano sui social – è del ‘69 , una occupazione dell’incrocio davanti al Duomo, lui stava seduto a terra insieme ad altri, qualcuno lo invitava ad alzarsi e contemporaneamente parti’ una carica della Polizia, per sgomberare l’incrocio, ovviamente fuggi fuggi per scansare le mazzate. Anni dopo, fondammo la Coop Arechi II, che era una cosa sua, ma cedette le cariche a me ed a Nazzareno Orlando c’era con noi Gennaro Del Piano. La prima proposta di Enzo fu’ di catalogare i libri che ciascuno di noi aveva e creare un unico catalogo , chi avesse voluto consultare un libro, lo sceglieva sul catalogo e chi lo possedeva lo metteva a disposizione. Ci insegnò a catalogare i libri e poi ad ogni incontro ci chiedeva se avessimo fatto “gli schedoni“ nessuno li fece. Io qualcosa di storia, pure la sapevo, l’argomento mi piaceva da tempo e tutt’ora lo pratico, ma competere con Enzo non era facile, dopo un poco entrava talmente nel dettaglio che ti dovevi arrendere. Mentre scrivo mi sono andato a rivedere la chat sul telefonino “Gi’ teng u manifesto da’ Repubblica Romana, in cui si aboliva il dazio sul macinato, senza la firma di Mazzini “ e pecche’ nun e’ firmato? Enzo e che ne so’. Gi ma lo sapevi di questo beneventano che durante la Rivoluzione Russa, dalla Siberia costituì’ un esercito e lo porto’ in salvo in Cina. E’ e’ la prima che sento. Gi’ ma tu ossai pecche’ se dice “stamm a sciarr e morte” e così ore ed ore di telefonate. Gi’ mo scenn in “miniera” (lo scantinato) e te trov, chill’articolo che parlava di Pascoli, citato nel processo agli Anarchici a Benevento. Le citazioni e le chiacchiere potevano andare avanti all’infinito, ed il dialetto beneventano era sempre usato come vezzo. Ora mi hai lasciato dei progetti appesi che cercherò di realizzare, se mi riesce, Enzo non prendo impegni”.
“Ti ho cercato. Mi hai detto domani, 6 luglio 2023, al caffè letterario. Sono corsa nonostante gli impegni. Abbiamo parlato. Abbiamo sognato. Non puoi andare via così – sei un patrimonio inestimabile umano, culturale, storico della città di Benevento. Correvi se c’era qualcosa da fare per restituire alla città variopinti, sfumature storiche. Non chiedevi nulla in cambio, solo magari una copia di manifesto per tuo archivio. Come successo quando ti ho chiamato per partecipare al cortometraggio “In UNUM” – sei stato straordinario Monaco/scriba del XI secolo nel scriptorium longobardo di Santa Sofia… adesso dedicheremo a te “Le antifone di San Barbato, vescovo di Benevento” perché la città di Benevento ti deve restituire una immensa gratitudine che inonda tutti noi fortunati di averti incontrato nel nostro cammino” scrive Tatyana Shyshnyak, presidente della Schola Cantorum Orbisophia.
“Eri l’unico che con cui si poteva parlare di turismo in questa provincia” è il messaggio di Mario Lombardi. “Adesso anche tu ci hai lasciato ma rimane in me tanti ricordi e tanti racconti.Sono certo che ti incontrerai con gli altri amici comuni e progetterete anche lì tante belle cose. Ciao Enzo Gravina sei stato un vero amico, porterò sempre in me il tuo ricordo”.
E ancora: “Risveglio tristissimo questa mattina. La scomparsa di Enzo Gravina. Io e Enzo avevamo un forte legame, amanti della storia della nostra città e amanti della fotografia. Ricordare tutti i momenti passati insieme è impossibile, momenti che rimarranno in me scolpiti. Abbiamo fatto belle cose amico mio, abbiamo sognato insieme, abbiamo anche sofferto. Nei lavori fatti abbiamo cercato di trasmettere e di trasmetterci l’amore per quello che facevamo, soffrendo molto spesso per non essere riusciti nel nostro intendo. Ho appreso da lui molto a livello di conoscenza, mi mancherai. Ciao Amico Mio” è il ricordo di Ernesto Pietrantonio.