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Lucio Iorillo, 65 anni, è stato assolto dall’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Giuseppe Matarazzo, 45 anni, avvenuto il 19 luglio 2018 a Frasso Telesino. La sentenza è stata emessa dal giudice del Tribunale di Benevento, Loredana Camerlengo, che ha pronunciato il verdetto con la formula “per non aver commesso il fatto”. Il pubblico ministero Olimpia Anzalone aveva chiesto l’ergastolo per l’imputato, ma per il Gup non ci sono prove sufficienti a dimostrare il coinvolgimento.

A far cadere l’impianto accusatorio è stata l’assenza di riscontri concreti sulle presunte responsabilità di Iorillo. Secondo quanto emerso, non c’erano prove dirette che lo legassero all’omicidio di Matarazzo. In particolare: nessuna intercettazione ambientale o telefonica ha mai confermato il suo coinvolgimento. Non sono emersi collegamenti finanziari tra Iorillo e i presunti esecutori materiali. Mancavano elementi investigativi concreti che potessero supportare l’ipotesi di un suo ruolo attivo nell’organizzazione del delitto. Di fronte a un quadro probatorio fragile, il giudice ha deciso per l’assoluzione con formula piena. L’uomo è stato difeso dagli avvocati Raimondo Salvione e Renato Jappelli.

LA VICENDA

Il caso affonda le radici nel 2008, quando la figlia quindicenne di Iorillo si tolse la vita dopo aver subito abusi sessuali da Matarazzo. L’uomo, un ex pastore, fu condannato a 11 anni e 6 mesi di carcere e tornò in libertà nel giugno 2018. Un mese dopo, venne assassinato a colpi di pistola nei pressi della sua abitazione. Secondo l’accusa, Iorillo avrebbe commissionato il delitto come vendetta per la morte della figlia, pagando 20.000 euro agli esecutori materiali e costruendosi un alibi per depistare le indagini. Tuttavia, il Gup ha ritenuto le prove insufficienti per dimostrare il suo coinvolgimento, disponendone l’assoluzione.

Per l’omicidio di Matarazzo erano già stati condannati all’ergastolo in primo grado Giuseppe Massaro e Generoso Nasta, ritenuti gli esecutori materiali. In appello, entrambi erano stati assolti, ma nel maggio 2024 la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza, disponendo un nuovo processo, che si aprirà il prossimo luglio.

La decisione su Iorillo rappresenta un nuovo capitolo in questa intricata vicenda giudiziaria che ha scosso la comunità di Frasso Telesino. Il caso, però, resta ancora aperto.