“Il pubblico ha accolto il documentario-inchiesta in maniera incredibile, voleva sapere d da dove veniva carne latte e formaggio che mangiamo ma soprattutto cosa c’è dietro, i finanziamenti, gli appoggi dei lobbysti ai politici”.
Il documentario dell’anno ha il volto e la firma di Giulia Innocenzi, ‘Food For Profit’ ha sbancato e non solo in termini meramente di audience, ma ha fatto ben altro, ha cambiato le abitudini alimentari della gente.
Al BCT, intervistata da Gabriele Parpiglia, Giulia Innocenzi ha raccontato il suo documentario: “All’inizio peròè stata dura riuscire a convincere l’industria del cinema sull’uscita del film, perché era un film che nessuno voleva, un tabù quasi insormontabile” ha dichiarato Innocenzi.
Poi la svolta, il supporto di tanti amici influencer, il passaparola, ed allora ecco che al supermercato un signore anziano si avvicina a Innocenzi: “Grazie per il suo servizio, da quel momento non passo più vicino al banco della carne”.
Decisivo il supporto di altri ‘pazzi’ come lei: “Questo è stato possibile grazie alla collaborazione degli investigatori sotto copertura che si sono fatti assumere all’interno degli allevamenti, ma anche all’aiuto di addetti ai lavori che hanno deciso di riprendere quello che succede nell’industria della carne dall’interno. Tante volte siamo dovuti scappare mentre ci rincorrevano. Abbiamo messo a repentaglio la nostra incolumità ma ne è valsa la pena. E non finisce qui – ha concluso Innocenzi – possibile una nuova produzione di Food For Profit ma anche qualcosa di diametralmente opposto. Importante è poter far luce su ambiti che sono davvero oscuri”.