Il video pubblicato da Gesesa stoppa ogni polemica: alle ore 5.27 di questa mattina, l’erogazione idrica presso il serbatoio dei Gesuiti è stato riaperto. Una tabella di marcia rispettata in pieno, con la situazione che è andata a regime negli ultimi minuti: “Mi riferiscono – ha dichiarato il presidente Domenico Russo – che all’ospedale San Pio è arrivata dopo poco la riapertura del serbatoio e alle scuole Alberti e Giannone prima dell’orario di entrata. Allo stato mi riferiscono che è ripristinata quasi ovunque. Ci sono inevitabili casi di problemi di pressione ed residui nei filtri in alcune zone. Le squadre di GESESA sono ininterrottamente sul campo per risolverli verificando condotte, filtri, stabilizzatori e sfiati. I distretti sono diversi e i chilometri di condotta tanti, considerate le numerose contrade. Ci sono anche diversi interventi in corso perché quando si svuota e poi si riempie tutta la rete cittadina, con le condotte obsolete che abbiamo, si creano inevitabili problemi. GESESA è incessantemente a lavoro con tutto il personale a disposizione per cercare di ridurre al minimo questi inevitabili disagi”.
Per il presidente Russo, la complessità dei numeri rendono ancora più sostanziale l’operazione di Gesesa: “Posso garantire che tutto il personale di GESESA si sta davvero impegnando tantissimo, oramai da mesi e mesi, per affrontare difficoltà varie e crisi idriche a ripetizione, non dipendenti da noi. Abbiamo circa 2.500 chilometri di condotte e 21 comuni da gestire con oltre 100.000 cittadini. Inoltre il
nostro territorio rispetto ad altri ha un coefficiente di difficoltà di gestione elevatissimo. È un lavoro ciclopico, al limite del possibile, con le infrastrutture fatiscenti che ci sono. Il personale operativo sul campo è limitato ad un totale di circa una trentina di unità per il settore idrico, che ovviamente devono anche alternarsi su diversi turni. Mi dispiace che non tutti i cittadini ne abbiano piena contezza e che qualcuno sia portato a semplificare tutto. Come ho avuto modo di dire più volte, così certamente non si può andare avanti”.