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“Nella giornata di oggi si è avviata la discussione in Senato sul disegno di legge Calderoli, detto anche Autonomia differenziata, che sarebbe meglio chiamare ‘Autonomia Discriminatoria’. 
Questo perché il suo contenuto andrà a mettere in seria difficoltà il Mezzogiorno e soprattutto le aree marginali del territorio nazionale, poiché ad oggi ancora non è stato avviato alcun tipo di iter circa quelli che sono i ‘livelli essenziali di prestazione’, che le Regioni dovrebbero andare ad erogare al fine di garantire un servizio minimo a tutti i cittadini italiani. Sottolineiamo ‘dovrebbe’”. Così in una nota i Giovani Democratici di Benevento
“ILEP hanno un costo non indifferente nel bilancio dello Stato; già solo con la modifica del Titolo V – scrivono – e con l’affidamento della sanità alla competenza esclusiva delle Regioni abbiamo visto come siano peggiorate le condizioni medie di ospedali, lavoratori e di fruitori del servizio. Non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere con 15 materie devolute alle Regioni, andando a creare così dei mini-stati che al Nord godrebbero di ricchezza e lavoro mentre al Sud si creerebbe un sistema simil-feudale, dove le briciole sarebbero gestite da un potere capillare e difficilmente contrastabile.
Più di una volta sono stati smentiti numeri, dati ed informazioni dati dal Governo alla popolazione: ricordiamo soltanto il famoso dossier del Senato che è stato oscurato dopo poche ore dalla pubblicazione perché evidentemente scomodo al potere attuale.
Il governo Meloni, nella persona di Calderoli, ha dimostrato ancora una volta che esistono cittadini di serie A, B e anche C: questi cittadini siamo noi beneventani e chi ha un territorio, un sistema economico e sociale simile al nostro.
Il Partito Democratico ha da sempre sottolineato la sua contrarietà a questo disegno di legge ed anche noi, in quanto Giovani Democratici, abbiamo sempre sostenuto varie iniziative in contrapposizione a questo atto discriminatorio verso il Sud e le aree più emarginate di Italia.
Chiediamo quindi ai nostri rappresentanti in Parlamento, l’On. Francesco Maria Rubano (Forza Italia) ed il sen. Domenico Matera (Fratelli d’Italia), di chiarire la propria posizione su questo disegno di legge.
Davvero credono che ci saranno dei vantaggi per il territorio? O sono semplicemente complici di questo attacco a tutti noi in virtù di posizioni di potere? Il Sannio non si baratta per un tornaconto personale dal proprio partito! Non rimarremo in silenzio!