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Sant’Agata de’Goti (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma della coordinatrice di Sant’Agata Viva, Maria Iannotta, sull’ennesimo furto perpetrato ai danni del Sant’Alfonso.

Ho avuto modo di apprendere nella scorsa domenica prima da amici che lavorano nel settore e poi dalla sempre puntuale informazione del Movimento civico per l’Ospedale via social, che il S. Alfonso al momento è sprovvisto anche di ambulanza.
Abbiamo intitolato questo particolare momento storico del nostro ospedale “Il Sacco del S.Alfonso”, un po’ come il Sacco di Roma quando i lanzichenecchi saccheggiarono la capitale il 6 maggio 1527, facendo circa 30.000 vittime.
Le vittime che sta facendo questa barbara amministrazione sanitaria, potenzialmente, sono molte di più.
Quello che resta del nostro Ospedale, non sarà in grado di intervenire su nulla, ancor meno di prima.
La cosa che mi fa sorridere è che l’ambulanza fa base al San Pio, un San Pio in evidente decadenza.
Scappano medici, scappano luminari della medicina sannita, scappano infermieri, scappano specializzandi che pur essendo sanniti, si accontentano di fare il doppio dei km, pur di non lavorare al S.Pio, le liste d’attesa delle visite sono magicamente sparite, i tempi di attesa al pronto soccorso non sono nemmeno stimabili in mesi.
Puntualmente il S.Alfonso cede, volente o nolente, alle trame politiche scellerate che si avventano sulla carcassa già morente di un ospedale fatiscente.
E dopo un’azione di questo genere, io esponente di una compagine minoritaria sul territorio, di una compagine non presente in consiglio, non ho ancora ascoltato le voci autorevoli di chi rappresenta i cittadini.
La voce autorevole, di chi qualche mese fa, si batteva la mano al petto, menzionando vecchie battaglie a supporto del S. Alfonso.
Dove siete? Questa volta, l’ennesima, avrete il coraggio di opporvi?“.