di Valentina Scognamiglio
Una bellissima scoperta quella di ieri sera al Teatro Comunale dove gli Ars Nova Napoli, uno dei gruppi campani Nu Folk più conosciuti ed apprezzati, citata persino dal noto giornale britannico ‘The Guardian’, ha fatto ballare il pubblico con la loro coinvolgente musica.
Una formazione composta da sei elementi imprescindibili tra loro che sperimentano, mischiano ed arricchiscono i brani della tradizione non solo campana ma di tutta Italia.
Dalla musica popolare napoletana, si passa a quella siciliana, per poi arrivare a quella pugliese e tutto con delle bellissime contaminazioni di musiche dell’Est Europa e della Grecia. Tutto eseguito con una tale naturalezza da non far rimpiangere le musiche originali della tradizione popolare italiana a cui il nostro orecchio è così tanto abituato.
Nati nel 2009, sin dall’inizio l’Ars Nova Napoli ha portato il proprio repertorio per le strade del nostro Bel Paese facendosi così conoscere ed apprezzare esibendosi in sagre, festival e ogni genere di manifestazione dove, non solo ha avuto la possibilità di farsi conoscere ma anche di conoscere la musica di territori ancora nuovi ed inesplorati. Ma ben presto la loro bravura li ha portati ad esibirsi nei Festival di tutta Europa accrescendo la loro fama e dandogli il giusto riconoscimento.
Un vero e proprio spettacolo, coinvolgente ed entusiasmante, che con il trasporto dei componenti del gruppo, soprattutto quello della voce e fisarmonica del simpaticissimo Marcello Squillante, ha regalato attimi di puro divertimento come solo chi ha alle spalle anni di gavetta in strada sa fare, con l’aggiunta della verve partenopea che non ci di spiace ammettere ma è la più calorosa dell’intero globo terracqueo. Infatti, sul finale, dopo l’invito dello stesso Marcello, due ragazze sono salite sul palco a ballare con loro quella bellissima musica che il gruppo ha suonato rallegrando il pubblico del Comunale per tutto lo spettacolo.
‘E senza acqua la terra more’, titolo dell’ultima fatica discografica degli Ars Nova Napoli non lascia fraintendimenti alle loro intenzioni e alla direzione musicale che il gruppo ha intrapreso, perché per non far dimenticare le radici c’è bisogno di dagli acqua e ciò può anche voler dire innaffiare la terra di novità che la dissetino e l’aiutino a non diventare arida e sterile fino a quando nessuno la calpesterà più.
Un altro bellissimo spettacolo regalatoci dall’Accademia di Santa Sofia sotto la direzione di Marcella Parziale sempre in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio e del Conservatorio di Benevento che, come ad ogni appuntamento ha visto un interessante intervento scientifico sul significato del tempo, questa volta a cura di Giovanni Filatrella, professore associato di fisica sperimentale presso Unisannio.