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Benevento – Un tiro in porta, un gol. Francesco Forte ha capitalizzato l’unica vera occasione contro la Reggina andando a irrobustire il suo score con la maglia del Benevento. Al Granillo è arrivato il settimo centro nelle ultime otto gare. Ha fatto male a quasi tutti gli avversari affrontati dal 23 febbraio in avanti, soltanto Cremonese e Frosinone sono scampate alla sua furia. Il colpo di testa sferrato in Calabria è un gesto di astuzia e tecnica che va oltre la gioia personale. E’ arrivato al punto giusto, nel momento di massima difficoltà della squadra. E’ il sigillo di un leader emotivo che non tarda a tirare fuori le parole ‘fame‘ e ‘cattiveria‘ in ogni sua intervista. 

Il rodaggio è durato sei partite, poi l’ex Venezia e Juve Stabia ha ingranato la marcia giusta. Appena giunto nel Sannio non aveva vissuto un momento facile, trovando uno spogliatoio ancora scosso dal caso Lapadula e dovendo fare i conti con l’obiettivo di rivoluzionare un gioco offensivo impostato su un terminale con caratteristiche ben diverse dalle sue. Forte ci ha messo oltre quaranta giorni per sbloccarsi, ma da quel momento non si è più fermato. L’unico rimpianto resta la trasferta di Frosinone, nella quale ha pagato la giornata nera del collettivo. La vittoria netta sul Pisa, dopo la sosta, è servita a lui per blindare il posto e ai compagni per riacquisire fiducia. 

Con una media di un gol ogni 150 minuti è diventato insostituibile, e l’infortunio di Lapadula sta togliendo a Caserta l’imbarazzo di una scelta che al momento opportuno sarà inevitabile. Sarebbe infatti deleterio tornare indietro quando il 4-3-3 si sta confermando l’assetto più consono a un organico costruito su basi che non prevedono la figura del trequartista e che poco si sposano con la logica delle due punte, seppur sulla carta complementari. 

Uno ama cercare la profondità e sgomitare nell’uno contro uno, l’altro predilige i cross e il gioco di sponda. Proprio questa divergenza, all’apparenza un punto di forza e un’arma in più, spingerà Caserta a fare una scelta per non alterare gli equilibri di squadra. La sensazione è che li vedremo insieme solo se la partita richiederà uno sforzo supplementare, non più dal primo minuto. E che le quotazioni del peruviano siano al ribasso. Il resto lo dirà un finale di stagione vietato ai deboli di cuore. “Possiamo vincerle tutte”, ha detto convintamente Forte negli spogliatoi del Granillo. Lo ha quasi urlato, lo ha rimarcato, ci ha messo la firma. Ha fatto in modo che tutti lo sentissero senza possibilità di equivocare. Non vuole fermarsi più.