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Continua con successo la “Operazione Iside”, intrapresa dalla Fondazione “Terre Magiche Sannite”, in affiancamento alle istituzioni – Comune di Benevento e Provincia -, per la realizzazione del Museo Egizio del Tempio di Iside a Benevento. Lo straordinario patrimonio dei reperti del grande Tempio di Iside di Benevento, voluto dall’Imperatore Domiziano, e raccolto solo in parte nel Museo del Sannio e nel Museo Arcos, è disseminato per la città, esposto allo sguardo di passanti spesso ignari.
Tantissimi di questi reperti sono stati individuati e catalogati nel libro “Iside Signora di Benevento” scritto da Mario Collarile, Presidente del Comitato scientifico della Fondazione.

La Fondazione, poi, in occasione della presentazione del libro al Teatro Comunale, ha coinvolto vari operatori economici del territorio. Con l’intervento di G8Mobili del Cav. Vincenzo Mucci, sono state realizzate due opere eccezionali: la riproduzione fedele (6 metri di altezza in legno) dell’obelisco, posto lungo Corso Garibaldi nella piazzetta Papiniano, e varie copie del Bue Apis (o meglio Toro).
L’obelisco è stato donato alla Confindustria, rappresentata dallo stupito Presidente Oreste Vigorito, affiancato dall’Arch. Mario Porcaro Presidente dell’ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili. Le riproduzioni del Toro Apis (a Benevento detto Bue) sono state invece donate all’Associazione Allevatori, rappresentata dal Presidente Davide Minicozzi e dal Direttore Augusto Calbi, perché venissero usati come premi-trofei nella grande Fiera zootecnica “CampaniAlleva”.
Infine una seconda riproduzione fedele dell’obelisco del Tempio di Iside è stata realizzata da G8Mobili e donata, tramite la Fondazione, al famoso personaggio, l’egittologo Zahi Hawass, titolare in Egitto di incarichi istituzionali. Tanto è avvenuto nel Teatro Romano nel corso della cerimonia della consegna delle pergamene di laurea dell’Università “Giustino Fortunato”, componente della fondazione rappresentata da Carmine Ricciardi.

Mario Collarile, al momento della consegna dell’Obelisco, che svettava al centro del palcoscenico, ha rappresentato a Zahi Hawass e ai numerosi presenti che “la Storia 2000 anni fa mise in contatto, col favore della Dea Iside, il popolo egiziano e quello romano-beneventano; poi capovolgimenti politici, terremoti, tanti eventi bellici, bombardamenti hanno distrutto e cancellato ogni ricordo di quel tempo e di quei contatti tra i due popoli. È rimasto incrollabile un obelisco che, con lo scambio di oggi, diventa un mezzo per ricucire lo strappo nella Storia, per riavviare una prospettiva di progetti in comune, cui i due popoli sono destinati, forse dalla Dea Iside. Da oggi Benevento e il Cairo riprendono il cammino interrotto secoli fa”. La Fondazione ha in programma altre manifestazioni tutte tese a collegare la cultura all’economia.