Benevento – Due settimane, poi il divorzio sarà ufficiale a tutti gli effetti. Il Benevento e Marco Sau si separano, un matrimonio durato tre anni, condito da una promozione in serie A e da un’amara retrocessione.
Una storia iniziata l’estate del 2019, quando prendeva vita il primo Benevento targato Filippo Inzaghi, in grado poi di dominare il campionato cadetto, centrando la seconda promozione nella storia della Strega. Trentuno presenze e tredici reti, un bottino che nella carriera di “Pattolino” mancava dai tempi della Juve Stabia. La miglior stagione del sardo all’ombra della Dormiente, con la soddisfazione di aver realizzato il gol promozione proprio contro le vespe.
L’inizio, però, anche della parabola discendente: 24 apparizioni in serie A, appena otto da titolare, e quattro reti, prima dei problemi fisici che privarono SuperPippo dell’attaccante nel finale di stagione.
Ritrovato Fabio Caserta, questa volta nelle vesti di allenatore, Sau sembrava poter essere l’arma in grado di dare una scossa alle partite entrando in corso d’opera. Un’illusione naufragata strada facendo: dodici presenze, un solo gol e l’ultima apparizione in giallorosso contro il Como datata addirittura 23 febbraio 2022. Tre mesi trascorsi in naftalina, tra problemi fisici e una difficile collocazione tattica, con la consapevolezza di dover lasciare a fine stagione, alla scadenza naturale del contratto.
Un addio noto da tempo e ufficializzato ieri in conferenza stampa da Pasquale Foggia. Il direttore sportivo ha congedato il ragazzo di Sorgono: “Lo ringrazio per gli anni vissuti a Benevento, ha sempre dato il massimo“. Parole che chiudono in maniera definitiva l’esperienza di Sau in giallorosso. A quasi 35 anni, una nuova avventura attende l’attaccante che con quel gol alla Juve Stabia lanciò la Strega in A condannando le vespe di Fabio Caserta. La chiusura di un cerchio.