“I carri di grano – prosegue Mastrocinque – frutto di un’antica tradizione che intreccia cultura, spiritualità e abilità artigianale, rappresentano un esempio unico al mondo di come il grano possa trasformarsi in opera d’arte. Grazie alla bravura dei nostri Maestri, ogni anno Foglianise celebra San Rocco – il 16 agosto – con i carri di grano che riproducono fedelmente opere d’arte, elementi architettonici o simboli religiosi, utilizzando esclusivamente chicchi, spighe e intrecci.
Le due opere selezionate dal Museo delle Civiltà di Roma sono: il carro dedicato alla Chiesa di Santa Maria del Giglio di Venezia, che sarà inserito nella mostra sull’accessibilità al patrimonio demoetnoantropologico, in programma dall’11 aprile 2025, e il carro intitolato “Eris in peste patronus”, un’opera evocativa che sarà integrata nelle collezioni permanenti del Museo. Questa prestigiosa occasione rappresenta un nuovo e importante capitolo per la nostra comunità, che già in passato aveva visto il carro raffigurante la Madonna di Montevergine trovare spazio nel Museo delle Civiltà, a testimonianza del valore culturale e artistico della Festa del Grano”.
Conclude Mastrocinque: “Vedere le opere dei nostri Maestri del Grano approdare al Museo delle Civiltà di Roma è motivo di profonda emozione e orgoglio. Si tratta, infatti, di un istituto del Ministero della Cultura che si inserisce nella visione di grandi musei internazionali incentrati sull’umano e le sue culture, per la valorizzazione di patrimoni e testimonianze delle diverse identità e memorie. Questo riconoscimento rende onore alla straordinaria maestria dei cittadini di Foglianise, che sanno trasformare il grano, simbolo di vita e lavoro, in capolavori di ineguagliabile bellezza. Ringrazio il Museo per questa opportunità e tutta la comunità di Foglianise per il continuo impegno nel mantenere viva una tradizione che ci rende unici e che è stata apprezzata anche da Papa Francesco al quale ho recentemente donato, in Piazza San Pietro, la riproduzione in paglia del logo ufficiale del Giubileo”.