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Oggi abbiamo cominciato a tracciare un percorso che ci potrà portare finalmente a cambiare il destino dell’Europa, dell’Italia e del Mezzogiorno. Squarciando un velo di omertà, tessuto con la complicità dei governi di destra e di una fin troppo mite opposizione di sinistra, intendiamo dar voce a quanti vogliono che il nostro Paese esca da ogni guerra, nel rispetto della Costituzione, e che invocano un’Europa mediatrice nei conflitti e non più parte attiva di essi. Solo contribuendo a mettere fine alle guerre, possiamo invertire una rotta che sta portando l’Europa in una crisi profonda che si abbatte in particolar modo sui territori più poveri, a partire dal Mezzogiorno d’Italia”. Lo ha dichiarato l’europarlamentare Greens/EFA e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini, a margine della conferenza stampa nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Roma, nel corso della quale Michele Santoro, Benedetta Sabene e Raniero La Valle hanno illustrato il programma di “Pace Terra e Dignità” per le elezioni europee 2024.

“Oltre a produrre decine di migliaia di vittime, tra cittadini innocenti e giovani soldati, le guerre contribuiscono anche ad aumentare le diseguaglianze sociali ed economiche di territori in difficoltà, come le regioni del Sud del Paese, che intendiamo invece rilanciare. Vogliamo invertire la visione di Mezzogiorno come periferia d’Europa, puntando a farne invece crocevia nel Mediterraneo per scambi commerciali e relazioni politiche con il resto del mondo. La questione meridionale non è una questione italiana, ma è una questione europea”.

Sono stato l’unico europarlamentare italiano – ha ricordato Pedicini – ad aver sempre votato contro l’invio delle armi e contro ogni provvedimento che non promuovesse soluzioni diplomatiche. Un ruolo che intendo portare avanti, con Michele Santoro e le altre realtà che stanno aderendo alla costruzione di un progetto che ha l’ambizione di rappresentare la vera alternativa a una politica costruita sulle logiche dei sondaggi e sempre più distante dai bisogni e dalle istanze dei cittadini”.