Si è svolta questa mattina presso il Tribunale di Benevento l’udienza in merito al processo per la morte di Eugenio Caserta, il giovane di 23 anni di Tocco Caudio, deceduto all’ospedale di Benevento, dove era stato ricoverato dopo un incidente stradale avvenuto nella serata del 10 gennaio del 2019, a Campoli del Monte Taburno, in provincia di Benevento. Una tragedia che colpì profondamente la comunità di Tocco Caudio, dove il ragazzo viveva.
La vittima viaggiava a bordo di una Fiat Punto guidata da un ragazzo di 23 anni, Giuseppe Coppolaro. Quest’ultimo perse il controllo dell’autovettura andando a schiantarsi contro un muretto, danneggiando anche una colonnina di gas metano. Nei mesi successivi prese il via il procedimento processuale, e il ragazzo alla guida dell’auto fu rinviato a giudizio per omicidio stradale, perché era stato trovato al volante “in stato di alterazione psicofisica dovuto agli effetti congiunti di alcolemia e assunzione di sostanze psicotrope”.
Questa mattina in aula dinanzi al giudice c’è stata l’ammissione di responsabilità da parte dell’imputato che, difeso dall’avvocato Iannace, ha chiesto il patteggiamento della pena a tre anni. Nel pomeriggio è arrivata la decisione del giudice che ha rigettato la richiesta di patteggiamento, avanzata dalla difesa dell’imputato, considerando la pena incongrua, e ha rinviato al 27 gennaio prossimo per la riassegnazione del procedimento dinanzi a un nuovo giudice per la trattazione del processo mediante il rito abbreviato, come chiesto in via subordinata dall’imputato.
In aula anche i familiari di Eugenio costernati dal dolore, che si erano naturalmente costituiti parte civile nel processo con l’avvocato Marianna Febbraio, al pari di altri familiari, come la sorella Pina, anch’essa distrutta dal dolore. Loro da quattro anni combattono con il dolore indicibile provocato dalla morte improvvisa del ventitreenne, un dramma umano e una tragedia familiare che nessuna sentenza e nessun risarcimento potrà mai riparare al dolore.