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Bisogna partire dalle gesta, dalle azioni, per spiegare il significato di una vita che se ne va. E spesso troppo presto, senza preavviso e senza aver avuto il tempo di poter portare a termine ogni singolo progetto di vita.

Un pezzo di Curva Sud, uno dei tanti andati via, forse troppi, che aleggiano sui gradoni tra quelli che, a giusta ragione, si definiscono fratelli. E che, con questi fratelli, continuano a portare avanti un sogno chiamato Benevento, dalle forti tinte giallorosse, mai sbiadite e sempre vive.

Il saluto a Vincenzo De Rosa, questo pomeriggio, ha rappresentato il modo per dirgli grazie: grazie per la passione, per la ‘beneventanità, per la condivisione, per l’appartenenza, per il coraggio, per il suo essere figlio di una terra che perde pezzi e ancora non se ne abitua.

E non si trattiene la commozione, neanche tra i tanti tifosi che si sono posti a ridosso della chiesa Addolarata, striscione alla mano, quello degli Sconvolts, per manifestare la delusione per un saluto che nessuno avrebbe voluto fare e, allo stesso tempo, un’affetto incommensurabile. A Vincenzo, come alla moglie e alla figlia tanto adorata.

Non poteva mancare la Sud, ne avrebbe fatto a meno, significava che l’eroe dello striscione strappato ai nocerini c’era ancora. Ma non poteva proprio. A lui hanno dedicato uno striscione al Vigorito e un toccante messaggio sui social: “La città di Benevento e il movimento Ultras saluta Vincenzo, un nostro fratello scomparso prematuramente nella notte. Vincenzo era un ragazzo che ha sempre frequentato la Curva Sud e il Ciro Vigorito, un appassionato della Strega che ha condiviso tanti bei momenti insieme a noi, come non ricordare l’episodio in cui riuscì con grande abilità e furbizia da solo a portare in curva Sud un vessillo dei nostri rivali molossi. In prima linea sempre anche nelle attività benefiche soprattutto in occasione del terremoto in Umbria, un ragazzo che ha sempre cercato di aiutare il prossimo in ogni occasione. Ciao Vincenzo salutaci Pompeo… continuate a tifare da lassù”.

Resta il dolore, resta il vuoto ma restano anche i ricordi. Quelli che mantenerrano in vita Vincenzo, quelli che hanno contribuito a imprimere il suo nome nel cuore di un movimento pronto a ricordarlo alla maniera che più gli appartiene.