Benevento – “Enza la vedo con Flavio”. E’ il commosso commento di Maria Gabriella Fedele, Dirigente dell’Istituto Tecnico Industriale “G. B. Lucarelli” di Benevento, in ricordo di due studenti prematuramente scomparsi in analoghe, tragiche circostanze. “Li vedo li a custodire le nuove generazioni in Paradiso” dice commossa la Fedele.
Enza Cappabianca, tornata a casa ieri sera dalla Svizzera, è stata salutata per l’ultima volta stamattina, nella Basilica Cattedrale di Benevento, da una folla attonita insieme alla mamma Maria, al papà Antonio, e ai fratelli Giovanni, Adriana e Paola, sua gemella, e a tanti parenti e amici. La brillante studentessa, amatissima dai suoi docenti, è rimasta vittima di un tragico incidente stradale avvenuto domenica scorsa al di là del confine nazionale.
La 20enne è stata accolta in una bara bianca e, circondata da un dolore ed un rimpianto fortissimi, è entrata in un Duomo pieno di gente tra palloncini e striscioni: “Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta”, è una delle scritte con le quali chi l’ha conosciuta cercava di metabolizzare il lutto. A testimoniare la grandissima stima e considerazione che Enza ha saputo conquistarsi in vita durante il suo percorso scolastico ed universitario, era presente nella navata del Duomo il corpo docente dell’Istituto “Lucarelli” e il Rettore dell’Università degli Studi del Sannio Gerardo Canfora.
Anche il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha seguito il rito funebre,. al termine del quale la salma ha raggiunto il cimitero di Beltiglio. Ad officiare la Messa è stato il Cappellano della Pastorale dei Giovani e dell’Università, don Paolo Scarafoni, che nella sua omelia ha ammesso: “Ci sentiamo trafitti nel cuore”. La perdita della giovane studentessa, però, non significa la sua cancellazione: la sua anima è qui con noi. Noi ci affidiamo alla speranza e dobbiamo continuare il suo percorso. Enza credeva nell’amicizia, nella speranza e nell’innovazione. Ai giovani, ai suoi amici dico di seguire il suo esempio e di continuare il suo progetto di studi fondato sulla ricerca. Enza era una ragazza spensierata, ma impegnata”.
Poi è arrivato il momento dei ricordi da parte degli amici e dei colleghi, ancora increduli per il drammatico evento. “Per me non è un momento facile. Noi condividevamo progetti e sogni da realizzare – ha detto la dirigente -. Enza era una delle nostre migliore studentesse. Mi costa molto ricordare, dopo che mi fu detto della tragedia ho riavvolto la pellicola dei ricordi. Al suo arrivo a scuola la prima volta era disorientata, quasi delusa. Le ho dato qualche consiglio, era cosi appassionata dell’innovazione che volle presiedere gli open day della scuola. Amava le tecnologie ed era cresciuta in maniera esponenziale. Aveva una marcia in più e aveva la forza di condividere le sue passioni e dedicarsi agli altri.
Una sua amica, che ha vissuto con lei la notte prima del terribile incidente, nel ricordare Enza ha sottolineato: “La immagino che ci sorride, ci protegge e che danzi felice”. A prendere la parola anche il docente Carlo Mazzone: “Era una fiamma perennemente accesa. Si apriva in un sorriso. Era ricca di energia. Ora non lasciamoci andare, portiamo avanti il suo ricordo”.