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“Mio figlio, 28 anni, un ragazzo dolce e perbene, con una famiglia perbene, è stato accoltellato da un bastardo, da un microbo, da un pezzo di m***a che non ha nessuna ragione di vivere e vuole togliere la felicità e la luce delle persone”. Inizia così, il duro sfogo social della madre di Emilio Arpaia, il ventottenne accoltellato all’alba di giovedì (leggi qui) da Giuseppe Maglione, finito in carcere (leggi qui) con l’accusa di tentato omicidio premeditato e porto e detenzione illegale di arma. I due ragazzi sarebbero venuti alle mani dopo un diverbio nato in auto. 

La mamma di Emilio non si dà pace da giovedì (leggi qui) e attraverso delle stories Instagram ha sfogato tutta la sua rabbia per la vicenda. “Voleva uccidere mio figlio – dice -, gli ha dato una coltellata nel cuore e lo voleva anche buttare. Tu non sai nemmeno con chi hai a che fare, non te lo immagini nemmeno. Mio figlio, lo prometto, che non metterà mai più piede in questo posto di m***a, lo dico a voce alta, con queste persone di merda. Neanche io metterò più piede in questo posto di m***a perchè la rabbia che ho dentro è talmente grande che io non so cosa farei adesso in questo momento”.

Il ragazzo, inizialmente trasportato al San Pio, è stato trasferito presso il Secondo Policlinico di Napoli dove è stato sottoposto a intervento chirurgico e lotta tra la vita e la morte. È intubato, in prognosi riservata, per le gravi ferite riportate. “Non gli ha dato una sola coltellata – continua la donna -, ma ben ventidue coltellate. Non esiste un ragazzo più buono di mio figlio che apriva la porta a tutti. A casa sua, al suo locale faceva mangiare le persone gratuitamente. Hanno mangiato e marciato su di lui. Quelle persone di m***a. Tu che mi stai sentendo lo sai che te ne sei approfittato, più di una persona”. Poi conclude: “E tu che gli hai dato la coltellata non sai con chi hai a che fare. Io e la mia famiglia non metteremo mai più piede in questo posto di m***a, perchè è un posto di m***a, lo dico a voce alta, e se il caso metterò anche i manifesti in tutto il mondo che nessuno deve visitare questo posto…”