“Mi auguro che i vertici dell’Azienda sanitaria locale soprassiedano all’adozione delle determinazioni definitive, come preannunziate, circa l’assetto riorganizzativo del 118. L’auspicio è che si convochi al più presto l’assemblea dei Sindaci e che, quindi, si continui a tenere aperta la possibilità di decisioni alternative rispetto alla sciagurata decisione comunicata lo scorso 20 febbraio che si è abbattuta come una “scure nefasta” sull’intera Valle Caudina e sul suo riferimento irrinunciabile del 118 di Airola”.
L’avvocato Pasquale Matera, sindaco di Bucciano, torna ad intervenire in merito alla vicenda della demedicalizzazione del servizio 118 che andrebbe a colpire, come da programmi regionali, anche il riferimento della vicina Airola.
“Mi auguro, questa volta – insiste il primo Cittadino caudino – che la Regione Campania, quindi, nel suo massimo esponente, piuttosto che fare manifestazioni di “distrazione di massa” rispetto all’incapacità di programmazione, come quella dei giorni scorsi di protesta contro l’autonomia differenziata, apra le porte, anzi apra portoni interi, al confronto, che sia leale e trasparente, abbandoni logiche di parte ed estremismi ideologici, si predisponga all’ascolto dei territori nei loro massimi esponenti e riferimenti istituzionali, accolga le opinioni delle organizzazioni di categoria, medici e sindacali. Qui l’autonomia differenziata non c’entra e paghiamo un prezzo altissimo in assenza di autonomia differenziata. Il divario esiste e va colmato da subito. Soluzioni possibili, nonostante la denunciata carenza di medici, e in attesa di nuovi innesti, potranno venire da un confronto serio. Parlare solo di carenza di personale e di impossibilità nel reclutamento di nuovi medici equivale a dire una mezza verità. L’altra mezza verità deve essere ricercata.
E come, allentando, ad esempio, i vincoli oggettivi e soggettivi per l’accesso ai concorsi. Potrebbe essere questa una soluzione tampone, così come ripensare ad una sia pur minimo potenziamento organico di poche unità di personale medico, potrebbe essere una boccata d’ossigeno. Insomma, qualcosa che ci consenta di attendere condizioni migliori in cui procedere al definitivo riassetto organizzativo di un servizio che, in particolare per la Valle Caudina e per i Comuni rientranti nella competenza del 118 di Airola, è irrinunciabile. Sempre che, ripeto, ci sia la disponibilità a rivedere la geografia del territorio come immaginata, alla luce dei dati statistici e degli impatti sul territorio. L’ambulanza medicalizzata ben potrebbe rimanere ad Airola.
Altresì, nel malaugurato caso di demedicalizzazione, non è neppure pensabile – prosegue il primo Cittadino buccianese – gettare nella mischia il personale infermieristico senza protocolli specifici e senza una formazione avanzata specifica. Ciò a tutela della salute dei pazienti nonché a tutela del personale stesso. Modelli simili già sviluppati in altri contesti stanno dicendo come da remoto i medici molto difficilmente si assumano la responsabilità di fare diagnosi a distanza e di instaurare conseguenziali terapie”.