Bloccare questa iniziativa pericolosa e penalizzante per i territori che contrasta con le raccomandazioni del Ministero della Salute (11/2010) per ‘prevenire la morte o il grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto sanitario di pazienti in ambito ospedaliero ed extraospedaliero’ – l’appello rivolto all’ASL da Luigi Barone, responsabile nazionale della Coesione Territoriale e Zes della Lega Salvini Premier.
“In queste ore tanti sindaci sanniti stanno esprimendo disappunto per la scelta dell’Asl di demedicalizzare le autoambulanze sul territorio: preoccupazioni che francamente condivido. Ritengo fondamentale ascoltare e rendere partecipi i primi cittadini, in prima linea spesso da soli per il territorio, su iniziative che impattano seriamente sul Sannio e sulla salute dei cittadini, evitando prevaricazioni e decisioni penalizzanti e pericolose per intere aree della provincia di Benevento”.
Sul confronto con i sindaci – “Credo sia doveroso convocare tutti i sindaci, riflettere insieme, assumere i provvedimenti necessari tenendo conto delle esigenze dei vari comprensori e non di altre logiche: il momento richiede responsabilità nelle scelte, non certo una miope politica della piccola bottega”, continua ancora Barone che prosegue: “Depauperare un territorio così vasto come quello sannita dei medici dalle ambulanze significa condannare praticamente a morte i pazienti che sono costretti a rivolgersi al 118. Ciò chiaramente al netto di un rispetto totale e di profonda gratitudine per la figura degli infermieri, ma come si fa ad immaginare ed approvare un provvedimento che rimuove i medici da tutte le autoambulanze?”
Secondo Barone “le sei auto-mediche sostitutive delle undici ambulanze medicalizzate sono inutili e non risolvono certo il problema e penalizzano comuni come Limatola, San Salvatore, Morcone, San Giorgio del Sannio, Airola, centri molto importanti nelle dinamiche territoriali.” Poi, il responsabile della Coesione Territoriale del partito di Salvini entra nel merito del provvedimento dell’Asl sannita: “Non è vero che quarantotto medici sono pochi per garantire la presenza e le turnazioni sulle undici autoambulanze (dieci più quella sperimentale di Ginestra degli Schiavoni), perché con l’istituto delle prestazioni aggiuntive si potrebbe tranquillamente andare avanti, evitando problemi e rischi a tanti comuni del Sannio”.
A proposito delle prestazioni aggiuntive – “E’ un istituto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area Sanità e addirittura il decreto legge 34 di marzo 2023 ne suggerisce l’utilizzo per ridurre le esternalizzazioni. A Benevento l’Asl ha fatto l’esatto contrario: ha ridotto le prestazioni aggiuntive ed ha aumentato le esternalizzazioni, attivando le prime due automediche a luglio 2023. Non appare certo casuale che il provvedimento sia avversato praticamente da tutti: sindaci, sindacati, medici, infermieri… un motivo evidentemente ci sarà”
L’appello al management dell’Asl di Benevento – “Bloccare questa iniziativa pericolosa e penalizzante per i territori che contrasta con le raccomandazioni del Ministero della Salute (11/2010) per ‘prevenire la morte o il grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto sanitario di pazienti in ambito ospedaliero ed extraospedaliero’. E nemmeno si può parlare di risparmio, perché sulla salute non si può certo lucrare; d’altra parte la scelta dell’Asl di Benevento porterebbe al massimo ad un risparmio irrisorio in quanto l’affidamento all’esterno del servizio delle auto-mediche (autisti e infermieri esterni, medici dell’Asl) comporterebbe comunque un notevole costo per le casse dell’azienda sanitaria locale”.
“C’è da considerare attentamente poi che nel servizio di emergenza 118 non è stato attivato il servizio di pronta disponibilità: ovvero l’immediata reperibilità del dipendente e l’obbligo di raggiungere lo stabilimento nel tempo stabilito.Il servizio, così, viene messo a rischio interruzione, ed è gravissimo”.
Infine, il responsabile Coesione Territoriale della Lega Salvini Premier annuncia che sul tema ci sarà “una nuova interrogazione del gruppo regionale della Lega, dopo che un atto di sindacato ispettivo è stato già presentato a settembre 2023 dai consiglieri regionali Severino Nappi e Carmela Rescigno. La Regione deve comprendere, una volta per tutte, che il Sannio non è la Cenerentola della Campania e che non può devastare un territorio privandolo dei suoi servizi. Nel merito il partito produrrà anche una interrogazione parlamentare al ministro della Salute”.
Conclude – “Con la salute dei cittadini non si scherza e la Lega ha intenzione di stare accanto ai sindaci e ai cittadini attivando ogni iniziativa utile a fermare un provvedimento pericoloso”.