Tempo di lettura: 2 minuti

La desertificazione produttiva è una prospettiva realistica e concreta per il Sannio. È la drammatica denuncia che viene dal Segretario provinciale della Cgil Benevento, Luciano Valle parlando della possibile prossima chiusura di alcune aziende in provincia di Benevento che metterà in strada 80 famiglie di lavoratori.

A margine del flash mob organizzato dal sindacato per dire basta alla violenza sulle donne, Valle ha richiamato all’attenzione il dramma che stanno vivendo tante aziende delle aree interne, anche per la carenza di investimenti di spesa pubblica in particolare per le infrastrutture. Valle ha dichiarato che se la politica degli aiuti ai tempi del lockdown è in qualche misura servita a moderare il disagio sociale, la ripresa delle attività a tutti i livelli, ma la carenza di fondi per i grandi progetti sta creando pesanti conseguenze che rischiano di sfasciare definitivamente il tessuto produttivo locale “Mancano le grandi opere come la Telesina”, ha concluso Valle.

Il segretario ha sottolineato: “Noi siamo usciti dalla crisi pandemica con segnali più o meno positivi. Il caro energia, e materie prime, ha messo in ginocchio il sistema produttivo sannita. Esiste un problema per alcune importanti aziende del territorio che rischiano di far  perdere 80 posti di lavoro in un’azienda della Valle Caudina. Non esiste uno straccio di piano industriale che possa rilanciare quell’azienda. Soffrono e tanto, anche le aziende legate all’automotive”.

Valle ha quindi aggiunto: “I dati della cassa integrazione non sono incoraggianti, sfiorano il 45%. Dal 2008 fino al 2015 nel Sannio si sono persi 10 mila posti di lavoro. Se andiamo a minare anche le grosse aziende si rischierà solo la desertificazione. Forse al momento ci stanno salvando solo le grandi opere o il bonus 110,  ma bisogna rilanciare sulle infrastrutture”.

Infine il sindacalista ha concluso: “I dati Svimez affermano che il Sannio nei prossimi 10 anni rischia di scomparire. Con l’Irpinia si perderanno 30 mila residenti. Bisogna  rilanciare politiche industriali che attraggono investimenti, come la Napoli-Bari, la Benevento-Cancello o la Fortorina. Sono opere urgenti che vanno concluse in maniera rapida”.