Chissà se alzando al cielo di Dublino l’Europa League da capitano dell’Atalanta nella testa di Berat Djimsiti per un attimo sono riaffiorate nella sua mente una ad una le tappe e i sacrifici che lo hanno condotto ad entrare nella storia della compagine orobica. Il lavoro, alla fine, ha ridato tutto all’ex difensore del Benevento che ha vissuto proprio nel Sannio l’incipit della sua scintillante carriera che ha avuto il suo apice (almeno per ora) nella notte magica dell’Aviva Stadium. Chissà, forse proprio la sua avventura con la maglia giallorossa lo ha fortificato come calciatore e come uomo perché non deve essere stato affatto semplice approcciarsi con il calcio dei grandi in serie A con 14 sconfitte di fila nella stagione 2017/18, delle quali sei vissute in prima persona in campo. Altri tempi perché a distanza di qualche anno Djimsiti ha guadagnato giorno dopo giorno la fiducia di mister Gasperini risultando uno dei perni sul quale ha costruito una squadra capace di riportare in Italia la seconda coppa europea per importanza dopo molto tempo. Al Benevento, anche se l’esito finale è stato diametralmente opposto, più o meno era andata allo stesso modo come percorso. Il suo arrivo in prestito non fu certo accolto con grande entusiasmo dall’ambiente essendo un giovane alle prime armi, ma in poche settimane l’attuale difensore dell’Atalanta fu in grado di scalare posizioni nelle gerarchie iniziali risultando forse il migliore del pacchetto arretrato in quell’anno chiuso con la retrocessione in serie B. Chissà, magari in futuro le strade del Benevento e di Djimsiti potrebbe incontrarsi di nuovo proprio dove tutto ha avuto inizio per un calciatore che sta attirando anche le attenzioni delle big europee.