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“Come istituzioni è nostro dovere tutelare la salute dl ogni cittadino della regione Campania, ponendo particolare attenzione alle esigenze delle fasce più fragili. Dobbiamo garantire, dunque, sostegno e supporto concreto alle famiglie che quotidianamente affrontano le problematiche legate ai disturbi dello spettro autistico”. A dichiararlo il consigliere regionale Gino Abbate.

“Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale dei soggetti con disturbi dello spettro autistico nasce, appunto, per garantire ad ogni assistito un percorso assistenziale/riabilitativo ottimale tenendo conto delle peculiarità di questa condizione e allo stesso tempo capace di organizzare e definire i tempi brevi della presa in carico.

Non è possibile, quindi, immaginare di ridurre le ore di terapia, in base all’età, da 15 a 4 ore, penalizzando, così, i soggetti dai 12 anni in su. Sarebbe come voltare le spalle a tutte quelle famiglie, ad ogni singolo padre, madre e soprattutto ai giovani assistiti che necessitano, invece di aiuto costante.

Le stesse famiglie che stanno manifestando per chiedere il rispetto della dignità e dei diritti dei propri figli. Nello specifico rivendicano: la presa in carico pubblica; delle diagnosi certe, nosografiche e non descrittive; interventi basati sulla gravità e non sull’’età e, infine, la presa in carico sociale alla fine del percorso riabilitativo, attraverso interventi di cooperative sociali che organizzino il tempo degli assistiti.

La regione Campania con la delibera 131 del 31marzo 2021 ha, inoltre, modificato il percorso sanitario e socio sanitario per l’autismo da ABA a PDTA senza però adeguare, o meglio istituire i nuclei operativi e soprattutto senza formare medici e gli assistenti, tutto ciò attiva confusione nelle famiglie. L’autismo è una patologia a vita e non si possono abolire prestazioni e piani terapeutici settimanali per rispettare il tetto di spesa.

Da consigliere regionale e da medico ritengo che l’Aba, l’analisi applicata del comportamento, sia una delle terapie più efficaci per i ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico approvata dall’Istituto superiore della sanità. Una metodologia che non può prevedere un taglio nella sua applicazione.

Dobbiamo, inoltre, ricordare – conclude – con la pandemia da Covid 19, le difficoltà delle famiglie sono aumentate. L’autismo, in Italia, riguarda almeno una persona su settantasette nati e in Campania almeno trecento nati l’anno. Un fenomeno, dunque, sempre in continua espansione e del quale non si comprendono ancora le cause. Proprio per questo alle famiglie va garantita stabilità e certezza nell’assistenza”.