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Dieci anni di sacrifici, di lotte contro la burocrazia, di notti passate a immaginare quel momento. Ora, per Isaac Dormaah, trentenne ghanese arrivato in Italia in cerca di un futuro migliore, il sogno sta per realizzarsi: il mese prossimo riabbraccerà sua moglie e i suoi due figli, tra cui una figlia che non ha mai potuto vedere essendo stata concepita prima della sua partenza in cerca di fortuna in Italia.

Isaac è sbarcato nel Belpaese con la speranza di costruire una vita dignitosa. Ha trovato accoglienza a Cautano dove è stato assunto dalla ditta edile “Ferraro Costruzioni”. Qui, grazie al suo impegno e alla sua determinazione, è diventato un operaio specializzato. Ma il suo pensiero, ogni giorno, era rivolto alla famiglia rimasta in Ghana. “Sin dal primo giorno – dice Mario Ferraro, titolare dell’impresa che lo ha assunto e formato – Isaac ha mostrato grande voglia di lavorare e di imparare un mestiere avendo come unico obiettivo il ricongiungimento con la sua famiglia, moglie e due figli”.

“Di fronte a un mio scetticismo iniziale, forse dettato da pregiudizi errati, – continua l’imprenditore – ho dovuto ricredermi avendo modo di conoscere più da vicino Isaac. Un giovanissimo ghanese che nel tempo ho voluto affiancare e sostenere nella sua battaglia per ottenere il permesso di portare in Italia la sua famiglia. E’ stata una lotta contro tutti, contro la burocrazia, contro la giustizia a causa di un errore nella trascrizione del suo nome e cognome”.

Una battaglia che è stata lunga e difficile. Un errore nella trascrizione del suo nome ha reso tutto ancora più complicato, costringendo Isaac a un’estenuante trafila burocratica e a ricorrere ai tribunali per ottenere giustizia. Ora, grazie a una sentenza della Cassazione, il ricongiungimento familiare è finalmente realtà: “Oggi, però, alla luce di una sentenza della Cassazione, finalmente Isaac potrà ricongiungersi con i familiari e fra un mese li potremo accogliere tutti a Cautano. Sarà una giornata particolare e di festa non solo per Isaac e la sua famiglia, ma anche per tutti noi”, conclude Ferraro.

“Realizzo un sogno – dice felicissimo Isaac che coltivo da dieci anni, da quando cioè decisi di lasciare il mio Paese e la mia famiglia per venire in cerca di fortuna in Italia. All’epoca non immaginavo che occorresse tanto tempo, ma oggi l’importante è aver raggiunto il traguardo grazie anche all’affetto e all’amicizia di tante persone, a cominciare dal mio datore di lavoro che ha creduto in me”.