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Il richiamo del doppio ex. Antonio Di Nardo non ha resistito al fascino di BeneventoCittadella, lui che in carriera ha vestito sia la maglia giallorossa che quella granata. Tre anni nel Sannio spalmati in quattro stagioni (dal gennaio 2002 al gennaio 2005) in serie C, contro le due annate vissute in Veneto tra i cadetti. Quella andata in scena al “Ciro Vigorito”, insomma, è stata un po’ anche la sfida dell’ex attaccante di Mugnano.

Il Benevento doveva portare punti a casa, era uno scontro diretto e questa vittoria rappresenta una sorta di boccata d’ossigeno”- racconta Di Nardo – “Se dovessi indicare squadre abbordabili nel campionato di serie B di quest’anno, farei fatica a individuarne. Forse solo il Perugia mi sembra in difficoltà, ma ha dimostrato di giocarsela contro tutte”.

Difficoltà che si sono ritrovate ad affrontare anche Benevento e Cittadella, invischiate nei bassifondi della classifica. “Il Benevento non me lo aspettavo perché ha fatto investimenti importanti e ha giocatori di grande esperienza. Tolte quattro, cinque squadre, non vedo formazioni più forti. Sono annate particolari che purtroppo capitano, nei momenti di difficoltà non ti riesce nulla e quando sei dietro in classifica affronti le gare diversamente. In questo momento il problema da superare è proprio quello della classifica” – prosegue il classe ’79 – “Il Cittadella ogni anno fa delle scommesse, è un ambiente totalmente diverso rispetto a Benevento. In un campionato del genere, con tante squadre forti e di qualità, qualche difficoltà iniziale me l’aspettavo. Entrambe le società, però sono cresciute in questi anni e sanno come superare le difficoltà”.

Molto dipenderà dagli allenatori. Da una parte Gorini, tecnico che Di Nardo conosce bene avendolo avuto come compagno di squadra proprio al Cittadella, e Cannavaro dall’altra. “Gorini ha fatto un percorso da collaboratore negli anni, il direttore gli ha dato questa possibilità ma si vedeva che era predisposto ad allenare. Ha fatto la sua esperienza e nel momento in cui Venturato è partito hanno deciso di puntare su un tecnico che conosceva l’ambiente. Una scelta che tante società stanno facendo” – prosegue Di Nardo – “Cannavaro aspettava una chiamata dall’Italia dopo l’esperienza in Asia. Le richieste non saranno mancate, ma aspettava l’ambiente giusto dove potersi sentire tranquillo di lavorare. L’amicizia con il direttore Foggia lo avrà convinto a prendere questa decisione. La società del Benevento la conosciamo, Vigorito è un presidente ambizioso e questo per un allenatore o per un giocatore è importante”.

Spetterà al campione del mondo e pallone d’oro, dunque, soddisfare le ambizioni del suo numero uno. “In certi momenti, l’aspetto mentale diventa determinante, devi riuscire a dare qualcosa in più. Quando ti ritrovi nella zona bassa della classifica le difficoltà si amplificano, è inutile nasconderlo. Credo, però, che alla lunga la qualità viene sempre fuori e i valori del Benevento emergeranno. I giallorossi devono solo avere la consapevolezza di essere una squadra forte e importante. Sono convinto che tra qualche settimana staremo parlando di altro, basterà centrare un filotto di vittorie. La B è un torneo strano e lungo, tra il girone di andata e quello di ritorno si capovolge tutto”.

Per risalire ci sarà bisogno dei gol di Forte. Dopo essersi sbloccato a Parma, lo “Squalo” è incappato nell’errore dal dischetto contro il Cittadella. “Quando un attaccante non segna avverte la responsabilità e una palla buona sembra pesare cento chili perché non sei tranquillo, hai paura di sbagliare” – conclude Di Nardo, che di esperienza ne ha parecchia – “serve un pizzico di fortuna in quei casi, occorre trovare il gol che ti permetta di sbloccarti mentalmente e di ritrovare fiducia. Forte sta facendo fatica sotto l’aspetto delle realizzazioni, ma sta dando una mano importante alla squadra. Alla lunga arriveranno anche i suoi gol”.