“E’ notorio da tempo, è stato denunciato da più riprese e in diversi modi, che la struttura conventuale del carcere minorile di Airola è una struttura friabile, vetusta, che ha bisogno di lavori di ristrutturazione”. Lo sottolinea in una nota il garante campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello che ricoda: “Non è la prima volta che c’è un’evasione”.
“La direzione del carcere, – aggiunge Ciambriello – il comandante e io stesso da mesi abbiamo denunciato la mancanza all’interno della struttura di un sistema di videosorveglianza in tempo reale. Nel carcere non c’è un addetto alla sala regia. In nottata c’erano 4 agenti di cui 1 addetto alla portineria. E’ chiaro che c’è il rischio che i tanti progetti di inclusione sociale sul territorio e iniziative lodevoli all’interno della struttura possono essere vanificate da tali episodi come risulta da stigmatizzare chi pensa di utilizzare tali episodi per chiudere il carcere ed iniziare i lavori di ristrutturazione”.
In merito ai due ragazzi evasi, entrambi 22enni, uno della provincia di Caserta e un altro napoletano, il Garante campano Ciambriello ci tiene a raccontare che: “Ho parlato recentemente con loro, una precarietà sociale, affettiva e familiare li ha condizionati, certo una vita difficile non può essere né una colpa né un alibi ma richiamano comunque alla responsabilità più soggetti e più istituzioni”. “Però adesso nessuna controriforma sul sistema penale minorile tornando a limitare a 21 anni l’età (anziché 25 attuali) dei detenuti che possono scontare la pena negli IPM. Certo in alcuni istituti minorili, dove ci sono state le recenti evasioni, c’è stata una devastante combinazione di carenza strutturale, mancanza di personale e direttori stabili”, conclude Ciambriello.