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La Squadra Mobile di Benevento ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a Paolo Nizza, 33 anni, su richiesta del Pubblico Ministero Del Gaudio. L’uomo è accusato di maltrattamenti aggravati, sequestro di persona, lesioni aggravate e furto aggravato ai danni della sua compagna. L’ordinanza è stata emessa a seguito di una denuncia presentata dalla madre della convivente di Nizza, che ha portato alla luce una serie di episodi di violenza e soprusi. Le indagini hanno rivelato che Nizza avrebbe sottoposto la compagna a ripetute vessazioni, culminate in episodi di violenza fisica e psicologica, nonché privazioni della libertà personale. Nizza, che attualmente si trova già recluso per altra causa, è difeso dall’avvocato Luca Russo. Le accuse a suo carico comprendono anche il furto aggravato, che si sarebbe verificato in concomitanza con gli episodi di maltrattamento e sequestro. La tempestiva denuncia della madre della vittima ha permesso alle forze dell’ordine di intervenire prontamente, assicurando alla giustizia l’indagato e garantendo una maggiore protezione alla compagna di Nizza. L’inchiesta prosegue per chiarire ulteriori dettagli sugli episodi contestati a Nizza, mentre la difesa si prepara a contestare le accuse mosse dal PM Del Gaudio.

La nota della Procura di Benevento: “Nel pomeriggio del 10 luglio 2024, all’esito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, la Polizia di Stato di Benevento ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa, in data 10.07.2024, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un trentaduenne di Benevento, indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, furto con strappo ai danni della convivente.

La misura scaturisce da una serie di accertamenti ed attività di indagine condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, che hanno consentito di appurare una serie di gravi e reiterate condotte violente e sopraffattorie da parte dell’uomo nei confronti della compagna, anche nel periodo in cui lo stesso era ristretto agli arresti domiciliari e malgrado la presenza in casa della figlia minorenne della coppia. In particolare, dalle indagini svolte – consistite nell’audizione della persona offesa e di numerosi testimoni, nonché nell’acquisizione di documentazione sanitaria e di numerose annotazioni di polizia giudiziaria – è emerso un grave ed esteso quadro indiziario a carico del trentaduenne in ordine a diversi episodi di lesioni aggravate, sequestro di persona, furto con strappo e maltrattamenti in famiglia, perpetrate sin dal mese di agosto 2023.

Tali condotte, unitamente alla constatata pericolosità dell’uomo desunta, sia dai numerosi precedenti, sia dall’aver quest’ultimo agito nonostante fosse sottoposto per altra causa alla misura cautelare degli arresti domiciliari, hanno reso necessaria l’applicazione della più afflittiva misura della custodia cautelare in carcere, ritenuta proporzionata alla gravità della condotta nonché idonea a prevenire il rischio di reiterazione della stessa. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e la destinataria della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva”.