Benevento – “Boccia qualifica come «atto tribale» la sfiducia votata ieri sera, all’unanimità, dall’Assemblea Provinciale del PD del Sannio.
Chiedo a Boccia come qualifica la decisione di calpestare il deliberato assunto, sempre all’unanimità, dalla medesima Assemblea il 1° di agosto.
Ed ancora, come qualifica il comportamento di chi, dal 1° al 15 agosto, dopo aver votato a favore della candidatura di Angelo Moretti, ha operato in favore della propria doppia candidatura (all’uninominale ed al proporzionale) senza darne avviso a nessuno se non agli sponsor romani?
Ed inoltre, come qualifica il comportamento del neo parlamentare che, intervenendo nel dibattito di ieri sera, ha ripetutamente «minacciato» il Segretario Provinciale ed il Presentatore della mozione di sfiducia in calce alla quale vi erano ben 54 firme di sottoscrizione su 60 aventi diritto.
Ed, infine, poiché l’unanime deliberato, su esplicita richiesta della Presidente, è stato votato per appello nominale, condotto dalla Presidente medesima, nel pieno rispetto dello Statuto e del Regolamento e dopo oltre quattro ore di discussione, quali sarebbero le conseguenze politiche cui una intera Federazione sarebbe esposta?
Per nostra fortuna, siamo alla vigilia del Congresso e ci auguriamo che alcuni atteggiamenti di goffo autoritarismo vengano per sempre messi al bando”. E’ quanto scrive in una nota Umberto Del Basso De Caro.
De Caro replica a Boccia: “Goffo autorarismo”
Tempo di lettura: 2 minuti