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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del dottore Andrea Cormano del comitato No demidicalizzazione 118 Fortore Miscano.

La nota – Bisognerebbe chiedere ai familiari dei pazienti deceduti, dove il medico è arrivato con oltre un’ora di ritardo, per sapere se effettivamente c’è stato un miglioramento della risposta di attivazione dell’emergenza territoriale – con queste parole il comitato No demidicalizzazione 118 Fortore Miscano, a nome degli oltre 5000 cittadini che hanno sottoscritto la richiesta di avere sul territorio almeno due mezzi di soccorso avanzato con medico a bordo, risponde alla dichiarazione del Direttore Generale dell’Asl di Benevento.

Siamo stupiti e increduli – continua il comitato No demedicalizzazione del 118 Fortore Miscano – perché quella che l’ASL di Benevento spaccia per una analisi dettagliata e comparativa dei dati non è altro che una semplice analisi distorta, approssimativa e non corrispondente alla realtà dei fatti con un duplice effetto, da una parte provare a  buttare fumo negli occhi dei cittadini facendo credere a un miracolo organizzativo e dall’altra provare a giustificare una riorganizzazione del servizio 118 che nei primi mesi ha già mostrato tutti i suoi limiti e il fallimento gestionale dell’emergenza in un territorio già privo di molti servizi sanitari e con i più bassi livelli essenziali di assistenza erogati.

I dati pubblicati devono essere divisi per tipologia di codice di intervento e per suddivisione di tempo di arrivo dell’ambulanza demedicalizzata ed dell’auto medica, perché l’arrivo sul posto di un’ambulanza con il solo soccorritore autista e un infermiere, i quali, con tutta la loro professionalità, hanno la possibilità di monitorare solo alcuni parametri vitali e di eseguire delle manovre di rianimazione cardiopolmonare in caso di decesso del paziente(manovre salvavita che possono essere eseguite bene anche da semplici cittadini abilitati) non significa ridurre i tempi.

I dati dei tempi di intervento del personale medico sul posto evidenzia nei fatti un aumento dei tempi con un conseguente ritardo nell’effettuare una diagnosi per somministrare  i farmaci e stabilizzare il paziente.

Il comitato ci tiene a ribadire che chi è responsabile della direzione e gestione del servizio di emergenza 118 sul territorio deve garantire la tutela del diritto alla salute e il rispetto delle leggi. All’ASL compete l’obbligo di organizzare un servizio di emergenza territoriale con una trasparente pubblicazione degli atti nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge. Questo tipo di gestione potrebbe configurare responsabilità penali in caso di morte di un paziente non adeguatamente assistito

La demedicalizzazione delle ambulanze, attuata dalla ASL, non trova alcuna giustificazione con la carenza dei medici perché l’attuale dotazione organica dei medici è in grado di coprire un maggior numero di turni sulle ambulanze con l’utilizzo delle prestazioni aggiuntive. La ASL non può strumentalizzare la carenza dei medici per eseguire dei tagli sulla qualità delle prestazioni in spregio alle disposizioni di legge.

Non sono ammessi giochi di prestigio sulla salute e la vita dei cittadini con sperimentazioni improvvisate al solo scopo di riequilibrare i bilanci aziendali

Se esiste un comitato ben radicato sul territorio e che ha già raccolto in tempi rapidi oltre 5000 firme, pari ad circa il 30-40% degli aventi diritto al voto, e se c’è stata una così ampia partecipazione popolare, è perché i cittadini del Fortore Miscano, vivendo sulla propria pelle tale riorganizzazione del servizio 118, sono ben consapevoli del tipo di servizio di emergenza erogato rispetto invece a chi gestisce la sanita territoriale prendendo decisioni inaccettabili riducendo il diritto alla salute a mero calcolo economico.