Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – “E’ inammissibile che per una radiografia un cittadino del Fortore debba recarsi a San Marco dei Cavoti, peraltro presso una struttura privata e a pagamento”. E’ questa la denuncia di uno dei tanti disservizi e carenze della sanità pubblica sannita lanciata questa mattina davanti all’Ospedale San Pio dalle Organizzazioni sindacali Cgil Filcam e Fiom, che operano nel comparto. Domenico Raffa della Filcam Cgil ha attaccato: “Il Fortore è abbandonato, come l’Alto Tammaro. Non ci sono servizi adeguati. Esiste un ospedale di comunità a San Bartolomeo ma fatica a decollare nei servizi. Per una lastra ci si deve spostare a San Marco dei Cavoti. E’ inaccettabile in un Paese moderno.” 

Il sindacalista Fulvio Ianiro  ha rincarato la dose: “Andiamo indietro sulla sanità, eppure De Luca veniva a San Bartolomeo in Galdo in pompa magna ad inaugurare un ospedale di comunità. La popolazione è anziana, non può fare i conti con collegamenti infrastrutturali del medioevo. La sanità dovrebbe essere prossima agli utenti e invece non è cosi. E’ assurdo, e l’autonomia differenziata ci toglierà ulteriori servizi”.

La situazione assolutamente deficitaria dei servizi sanitari sul territorio che è ancora più drammatica con la carenza dei servizi di urgenza e di  medicina territoriale è un problema gravissimo che costituisce un vero e proprio attacco alla qualità della vita di un comprensorio territoriale che da anni lamenta pesanti gap in infrastrutture materiali ed immateriali. E la situazione è destinata a peggiorare con il provvedimento concernente l’Autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario, che dovrebbe entrare in vigore il primo gennaio prossimo. La Riforma voluta dal Ministro Calderoli è destinata a creare l’ulteriore e definitivo impoverimento delle aree deboli. E’ per questo che  è prevista una giornata di protesta dei sindacati il prossimo 20 maggio a Napoli  per una mobilitazione unitaria dei sindacati  Cgil Cisl Uil. Si chiede inoltre un confronto con la direzione dell’ospedale San Pio per affrontare queste problematiche ed evitare un declassamento della struttura ospedaliera, che sarebbe deleterio per l’intera Provincia 

Presenti questa mattina anche Antimo Morlando, segretario regionale Sanità Pubblica, il segretario provinciale Cgil Luciano Valle, Antonella Rubbo della  Filcams Cgil, Massimiliano Guglielmi della  Fiom Cgil e Domenico Raffa della Fp Cgil di Benevento.

Le politiche del Governo nazionale non sono soddisfacenti – ha sottolineato Antimo Orlando -. La salute sta diventando un problema. Non rappresenta un bene per tutti secondo questo Governo “

Sui lavoratori precari, il segretario ha spiegato che “occorre la stabilizzazione. Questa angoscia deve finire. Ma siamo accanto anche ai lavoratori Covid dopo dure battaglie  battaglie affrontate.” 

“Questo è un luogo simbolo – ha detto invece Domenico Raffa – E’ l’ospedale più importante. Deve rimanere Dea di secondo livello. Non possiamo perdere pezzi di sanità ospedaliera o pezzi di sanità d’urgenza. Si metterebbero a rischio i servizi  primari sulla sanità”.

Raffa è stato molto critico sulla condizione del pronto Soccorso: “E’ sotto gli occhi di tutti da diversi mesi, le criticità esistono soprattutto dopo la fase del Covid. I reparti Covid sono chiusi, ma al Pronto Soccorso potrebbero esserci pazienti infetti. Ecco perché va in sofferenza il Pronto Soccorso, alla normale utenza vanno ad aggiungersi casi particolari” 

Stiamo parlando  di circa 2000 lavoratori – ha aggiunto Guglielmi della Fiom Cgil -. La mobilitazione a Napoli è solo un inizio. Ci sono lavoratori anche in questa provincia che non ottengono risposte dal Governo. Chiederemo politiche industriali idonee”.