Il Tribunale di Benevento ha emesso una sentenza di archiviazione in relazione al procedimento a carico di Luigi Bocchino, Alberto Mignone e Rosa De Stasio, indagati per presunte dichiarazioni diffamatorie nei confronti di Mariagrazia Chiusolo. Questa la decisione, presa dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott. Roberto Nuzzo, durante l’udienza in camera di consiglio, dopo aver esaminato gli atti del procedimento e le opposizioni presentate dalla parte offesa.
Mariagrazia Chiusolo, ex Consigliere Comunale e Assessore del Comune di Benevento, aveva presentato una querela alla Procura della Repubblica di Benevento, sostenendo di essere stata vittima di dichiarazioni diffamatorie da parte degli indagati. Queste presunte diffamazioni sarebbero scaturite dalla vittoria di un concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato come istruttore direttivo amministrativo presso la provincia di Benevento. La determinazione di vittoria, emessa il 29 dicembre 2022, aveva attirato l’attenzione della stampa locale, scatenando una serie di dichiarazioni critiche che Chiusolo riteneva lesive della propria reputazione. Gli indagati, secondo quanto riportato nella querela, avrebbero espresso le loro opinioni attraverso articoli e dichiarazioni pubbliche, accusate di avere un carattere diffamatorio. Tuttavia, queste affermazioni non si rivolgevano mai direttamente alla persona della querelante.
Il giudice Roberto Nuzzo ha accolto la richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero, sottolineando che, anche qualora le dichiarazioni fossero state indirizzate a Mariagrazia Chiusolo, esse rientrerebbero nel contesto di una legittima “critica politica”. Dall’esame delle dichiarazioni degli indagati, non è emerso un livello di gravità tale da superare i limiti della critica consentita. Le affermazioni, inoltre, sembravano rivolte non solo alla querelante, ma ad un pubblico più vasto, e riguardavano principalmente la gestione e l’esito del concorso pubblico. Gli articoli e le dichiarazioni non citavano mai esplicitamente Mariagrazia Chiusolo, il che ha portato il giudice a concludere che non ci fossero prove sufficienti per dimostrare un attacco personale mirato nei confronti della querelante.
Alla luce di questi fattori, il Giudice per le Indagini Preliminari ha rigettato l’opposizione presentata dalla querelante e ha disposto l’archiviazione del procedimento, ritenendo che non vi fossero elementi sufficienti per formulare una ragionevole previsione di condanna. Di conseguenza, tutti gli atti sono stati restituiti al Pubblico Ministero, chiudendo definitivamente la vicenda giudiziaria.