“Non sono strategie politiche, stiamo solo compiendo un attentato all’ente che sta dando tanto al territorio”.
Seduta deserta del Consiglio Provinciale, per l’assenza delle opposizioni ed il Presidente Nino Lombardi attacca gli avversari riservando un giudizio sferzante per i loro atteggiamenti politici che danneggerebbero il Sannio e – ci tiene a precisarlo – non certo la sua posizione ai vertice della Provincia.
I Consiglieri erano stati convocati in prima convocazione, per approvare 27 punti all’Ordine del giorno, tra i quali il Documento unico di programmazione economica, importante strumento di pianificazione e di gestione delle società Partecipate, ma non hanno onorato l’invito quelli di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Pd. Come ampiamente previsto è venuto a mancare il numero legale e per questo è tutto rimandato a domani mattina, quando per la seconda convocazione, sarà però necessaria la presenza di soli quattro consiglieri, secondo le norme di legge e di regolamento.
Il presidente Lombardi ha attaccato: “Dovremo decapitare le società partecipate? I Consiglieri si assumessero loro la responsabilità di un atto simile, proprio nel momento in cui abbiamo risanato la società di gestione dei rifiuti e liquidato il Consorzio Sannio Tech, mentre Asea e Sannio Europa presentano carte in regola. Io da presidente e i consiglieri presenti oggi in Aula questa responsabilità non ce la assumiamo”.
Poi ha aggiunto: “Il Dup è propedeutico al bilancio, ma anche alla ricognizione delle partecipate: se non approvato entro il 31 dicembre ci sarebbe un atto sanzionatorio. In questa provincia non c’è una partecipata che non sta tracciando un percorso di attivismo”.
Lombardi ha anche risposto sulla paventata mancata partecipazione politica ad un dibattito e confronto tra maggioranza ed opposizione sui documenti di programmazione economica: “Tale disponibilità è stata ampiamente data, anzi dalla conferenza dei capigruppo si è potuto portare le proprie istanze del territorio cosi come per gli emendamenti. Tutto mi possono dire ma non che non c’è partecipazione sull’edilizia scolastica e sulla viabilità: chi dice questo dice il è falso”.
Quindi ha detto sulla seduta andata deserta del Consiglio: “Sono vigilie delle competizioni elettorali ma sull’elezione provinciale non c’è ancora la legge che disciplina la materia. Facessero la legge che riforma la Del Rio. Se ne parla nel 2026, ma a quanto si è capito non vderà la luce questa riforma nemmeno nel 2025”.
Lombardi ha spiegato rispetto al dato politico che emerge dalla seduta deserta: “Sono cambiate le appartenenze (il riferimento è al Consigliere Agostinelli, Ndr). Il presidente è stato votato con il 74% e la legge del Rio afferma che non è sfiduciabile”.
Domani, ultimo giorno dell’anno, il numero legale scenderà, quindi non ci dovrebbero essere problemi: “Noi saremo qua e tratteremo i punti all’ordine del giorno. Non parlassero di condivisione, l’apertura c’è stata sempre, piuttosto facciano chiarezza tra di loro se considerano la Provincia come ente importante del territorio o mettere a rischio le partecipate e il bilancio”.
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