Alla fine, la crisi è arrivata. Dopo settimane di venti minacciosi, la burrasca si è abbattuta sulla Rocca dei Rettori, salutando il duemilaventiquattro con una serie di fuochi d’artificio.
Dopo il consiglio provinciale del 31 dicembre (qui la diretta integrale) il presidente Nino Lombardi non ha più una maggioranza, dimostrazione ne è il sostanziale pareggio ‘5 a 5’ e quindi ‘non approvazione’ del DUP, atto propedeutico all’approvazione del Bilancio di Previsione 2025.
Situazione che sicuramente porterà ad una fase di stallo nell’attività amministrativa della Provincia, con l’opposizione che effettivamente ‘tiene sotto scacco’ la maggioranza. Già durante lo svolgimento dell’assise nell’ultimo dell’anno i consiglieri di Forza Italia, Vincenzo Fuschini e Anna Iachetta, a più riprese hanno invocato le dimissioni del presidente.
Una sfiducia conclamata, seppur non prevista dal punto di vista tecnico per gli effetti della Legge Delrio, ma evidente e tangibile dal punto di vista del termometro politico. Situazione che sicuramente è sotto la lente d’ingrandimento del quartier generale di Noi di Centro, con Clemente Mastella che certamente non si farà travolgere da quest’onda proveniente da destra.
Il presidente Nino Lombardi a più riprese ha ribadito che non intende dimettersi, allo stesso tempo i suoi consiglieri hanno invocato le dimissioni di Carmine Agostinelli, sindaco di San Bartolomeo in Galdo, indicato quale responsabile numero uno dopo che in estate ha lasciato la segreteria di Noi di Centro per sposare il progetto politico di Fratelli d’Italia.
Ma è impensabile che Mastella stia lì sul guado ad attendere che passi l’alta marea. E se l’inquilino di Palazzo Mosti staccasse la spina alla Rocca dei Rettori, portando la Provincia al voto prima della primavera 2025?
Nel gergo degli scacchi potremmo ritrovarci di fronte all’arrocco. Una mossa che potrebbe mettere a nudo le strategie dell’opposizione che, così come a Palazzo Mosti, vede insieme in un’innaturale alleanza Forza Italia, Fratelli d’Italia e Partito Democratico.
Stando agli ultimi sviluppi, tenendo conto che si andrebbe al voto ancora una volta con un corpo elettorale di 2° livello composto soltanto dagli amministratori comunali, Noi di Centro potrebbe sfruttare il vantaggio dei voti di Palazzo Mosti, conquistando una nuova maggioranza alla Rocca dei Rettori e provando a rieleggere il Presidente.
A meno che, la più innaturale delle alleanze, non trovi nell’opposizione a Mastella la motivazione per presentarsi unita a questo ipotetico appuntamento elettorale.