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Continuano le fibrillazioni alla Rocca dei Rettori, dove dopo il Consiglio provinciale dell’ultimo dell’anno non c’è più tregua. Il presidente Nino Lombardi, nonostante il tentativo della ‘tavola rotonda’ con tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari, non riesce ad uscire dall’angolo. L’unica possibilità sarebbe rappresentata dall’azzeramento totale delle deleghe, richiesta a cui dal quartier generale di Noi di Centro hanno più volte risposto picche. 

Nel frattempo non si ferma nemmeno l’azione delle opposizioni, con i quattro consiglieri provinciali di Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno depositato una “Interpellanza urgente ai sensi dell’art. 28 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Provinciale di Benevento”.

Il preludio alla ‘Mozione di sfiducia’ giù annunciata nei giorni scorsi e su cui il centrodestra proverà a far leva per riportare la Provincia al voto, nonostante la Legge Delrio pare non preveda la sfiducia verso il presidente. 

Nel documento protocollato in Provincia, i Consiglieri Mauriello, Agostinelli, Fuschini e Iachetta dichiarano palesemente l’intendimento degli scriventi, ove aderiranno alla iniziativa i due consiglieri del gruppo del Partito Democratico (Ruggiero e De Longis), di presentare specifica mozione di sfiducia (politica) al Presidente, istituto anche espressamente previsto dall’articolo 52 del D. Lg.vo 267/2000.

A prescindere dal contrasto dottrinario sulla possibilità di applicare l’istituto della sfiducia al Presidente della Provincia, continuano i Consiglieri, l’indirizzo politico dell’Ente deve comunque essere espresso dal Consiglio, quale organo designato a determinare i fini dell’azione politica. Quindi, appare del tutto non percorribile una azione politico – amministrativa di un Presidente della Provincia che opera senza la fiducia – intesa in senso ampio, come raccordo politico-amministrativo – della maggioranza del Consiglio.

Pertanto, i Consiglieri chiedono:
1. Quali siano gli intendimenti dell’azione politico-amministrativa del Presidente della Provincia.
2. Quali azioni concrete intende mettere in campo per risolvere una condizione di stallo che sta paralizzando l’attività dell’Ente.
3. Come intenda proseguire il suo mandato in assenza di una maggioranza consiliare a sostegno del proprio indirizzo.

Sarà determinante la posizione dei due consiglieri del Partito Democratico, De Longis e Ruggiero, che nel confermare la loro linea hanno ribadito:  “Il Partito Democratico, è l’unico partito ad essersi sempre opposto a Lombardi (opponendogli anche un candidato). Sin dall’inizio di questa vicenda abbiamo sostenuto che l’unica strada percorribile  sarebbe stata quella dell’azzeramento delle deleghe partitiche come pre-condizione di un dialogo istituzionale chiaro e trasparente. Da questo non ci siamo mai mossi e rispetto a questo non vi sono novità. Se ci fosse l’istituto della sfiducia, il Partito Democratico l’avrebbe già presentata per motivi chiaramente politici. L’istituto della sfiducia non c’è perché non lo prevede la Legge.”