I pregiudizi di genere sono duri a morire. Nonostante l’indignazione momentanea per l’assurda fine che viene inflitta alle donne da alcuni uomini, nel lungo andare non si riesce proprio a superare una concezione della donna quale entità inferiore sia nella società civile che nel mondo del lavoro. E’ questa in buona sostanza la conclusione cui si giunge con un’analisi sui sentimenti e sulle ideologie dei bambini anche se con un campione parziale di 47 piccoli, di ambo i sessi, cui è stato richiesto di realizzare un disegno da parte della Fisac Cgil di Benevento e dalla Consigliera di Parità effettiva di Benevento, Rocchina Staiano, avendo a tema appunto il ruolo e la funzione della donna nella società.
I disegni sull’immagine della donna nell’ambiente lavorativo e/o familiare sono stati firmati da bambini dai 5 ai 12 anni, di una classe sociale borghese e garantita dal punto di vista della stabilità economica e sociale: i dati emersi debbono far riflettere a giudizio della Consigliera di parità e della stessa Cgil.
Il progetto “Cresciamo insieme”, realizzato con la finalità di monitorare la persistenza dei pregiudizi di genere, è stato presentato questa mattina nella Sala consiliare della Rocca dei Rettori con la illustrazione dei risultati e delle evidenze emerse a cura di Annarita Goglia, Psico-pedagogista, la quale ha evidenziato come i bambini siano stati coinvolti all’indomani della tragica fine di Giulia Cecchettin, un caso di cronaca nera che ha particolarmente sconvolto la pubblica opinione.
Chiara Beatrice, Segretaria Generale Fisac-Cgil di Benevento ha ammesso come sia uno spaccato della società seppur parziale: si voleva analizzare la situazione e i livelli di discriminazione, violenze e molestie. “C’è ancora tanta strada ancora da fare. Lo stereotipo è ancora presente. Occorre un’azione politica e costante, gli ultimi femminicidi sono una strage continua”.
Beatrice ha ricordato come il progetto sia partito due anni “lo abbiamo fatto da un questionario che abbiamo proposto a colleghe e colleghi di banche. Volevamo capire se anche nei luoghi di lavoro ci fosse disagio. Essere donna ha dimostrato di causare una serie di difficoltà e non di essere esenti a molestie anche attraverso solo con un linguaggio sessista che può creare disparità. Abbiamo studiato alcuni strumenti per superare questa disparità Ecco perché abbiamo coinvolto bambini e anche in una fascia di età cosi piccola inziale ci sia pregiudizio di genere. La mamma viene vista come un polipo quindi con tante mani con un sovraccarico di lavoro “
La Consigliera di Parità della Provincia di Benevento Rocchina Staiano, che ha promosso l’evento e la ricerca, ha sottolineato: “la donna deve essere rispettata. Questo progetto con in collaborazione con la Cgil è per diffondere la cultura delle pari opportunità e i nostri figli saranno gli uomini del domani. Puntiamo alla prevenzione. Uno degli ultimi rapporti è emerso come la disoccupazione, o meglio non occupazione femminile è alta. Anche dopo il matrimonio c’è difficoltà a tornare al mondo del lavoro. E’ abbastanza pesante pensare a tutto ciò “.
La psico-pedagogista Goglia ha spiegato nel corso del suo intervento come il progetto abbia fatto emergere una serie di informazioni molto interessanti ed importanti sulla concezione del ruolo della donna nella società civile anche perché era rivolto solo ai bambini. E proprio la studiosa ha osservato come quei disegni abbiano rilevato che la forza dei pregiudizi abbia già investito anche i più piccoli.