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La semplificazione, spesso, si traduce in fallimento o in complicazioni ulteriori. E’ quanto emerge dalla vicenda che ha visto protagonista una famiglia residente a Benevento che, scoperta la positività al Covid19 della figlia, si è ritrovato nel vortice di norme e regole dal carattere contrastante e confuso dovuto alla sovrapposizione tra quelle emesse dal Governo e quelle disposte dalla Regione Campania tramite Asl. Il padre della bambina di sette anni, Rocco Cirocco, esausto, ha ritenuto opportuno informare il Prefetto di Benevento che prontamente ha risposto e ha subito ordinato una verifica. La lettera:

“Egregio Prefetto,
la pandemia da Coronavirus ha cambiato inesorabilmente le nostre vite. Alla malattia, spesso mortale, si è aggiunto il caos normativo fatto di sovrapposizioni di norme. Neppure il lento e graduale ritorno alla normalità riesce a determinare una inversione di tendenza. Siamo continuamente in balia di una burocrazia sempre più opprimente, che compromette il nostro vivere quotidiano, sociale, lavorativo e professionale.
Le scrivo, in qualità di genitore, per denunciare le disfunzioni generate dalle nuove disposizioni per il ritorno a scuola. La vita di relazioni, nostra e dei nostri figli, è messa a dura prova delle disposizioni regionali, che puntualmente vanno ad accavallarsi a quelle nazionali. Ho avuto una figlia positiva (completamente asintomatica). La positività è stata scoperta dopo il tampone di rientro dalla dad (dovuta ad un positivo in classe, non prevista dato che il minino era di almeno due…). Doveva essere il tampone a Tempo ma l’Asl di
Benevento lo ha fatto a tempo 12 (20 gennaio 2022 istituita la Dad, 31 gennaio 2022 secondo tampone di rientro…).

Fatte le dovute procedure (quarantena ecc. ecc.), ritorniamo a verificare la positività della bambina in farmacia: tampone negativo data 5 febbraio 2022. Il giorno dopo è stato riattivato il Green Pass rafforzato essendo la mia bambina vaccinata con due dosi. Negli stessi giorni, per di più, cambiano le normative in materia di riammissione a scuola. Il Ministero dell’Istruzione annuncia – attraverso un vademecum estremamente chiaro – che con tampone negativo (molecolare o antigenico) è previsto il ritorno a scuola. Così
di fatto è stato, anche grazie alla disponibilità del Dirigente. L’Asl di Beneveno, e quindi la Regione Campania, non sono dello stesso avviso: la bambina è in quarantena obbligatoria, non deve uscire da casa. Ho avuto modo di scoprire il fatto perché io stesso ho chiamato la ASL. Mai mi è stata comunicata da parte loro la quarantena.

Gli uffici mi hanno riferito della necessitò di fare tampone da loro al settimo giorno dall’ultimo, per essere “liberata”, altrimenti non siamo in regola. Ho dovuto subire anche un rimprovero. Sostanzialmente per la Asl siamo untori…
C’è un paradosso enorme: lo Stato mi dice di andare a scuola e lo stesso Stato, nella sua dislocazione regionale, mi dice di stare a casa in isolamento.
Mi scuserà se ho dovuto disturbare anche Lei ma deve credermi: siamo cittadini impotenti davanti a poteri che hanno perso la capacità di rendersi disponibili verso l’interesse collettivo.

Il Prefetto di Benevento – come detto – non ha fatto passare inosservata la vicenda. Attraverso i suoi uffici ha scritto nota a Cirocco e intimato il Direttore Sanitario dell’Asl “di far tenere cortesi urgenti notizie direttamente all’esponente e per conoscenza a questo Ufficio”. La vicenda segnalata della famiglia di Benevento ha scoperchiato un sistema imbrigliato nelle esaltazioni della burocrazia, che segue una strada propria, in spregio
alle disposizioni nazionali.
Restiamo in attesa degli eventi. Intanto la bambina è potuta tornare in classe dopo più di venti giorni di lezioni da casa. Con la speranza che il sistema di monitoraggio dell’Asl abbia aggiornato i dati e, conseguentemente, tolto dal conteggio dei positivi la piccola alunna di Benevento”.

 

Foto di repertorio