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Sono stato censurato! Non me lo aspettavo! Mi dispiace per tutti voi”. Così Fabrizio Corona sui social dopo la sua partecipazione di ieri sera alla trasmissione Avanti Popolo su Rai3 di Nunzia De Girolamo.
Purtroppo – scrive l’ex agente fotografico – non ho potuto, come mi avevano garantito questa mattina (ieri, ndr), dire quello che volevo, mostrare in tv il grande lavoro che sto portando avanti da 6 giorni senza dormire con il mio amico Moreno”. Ad un certo punto, aggiunge, “la conduttrice ha lanciato un audio che poi non è stato nemmeno mandato in onda.
Vi rendete conto?”. Il riferimento è ad un audio dove che, come aveva detto Corona, ci sarebbero quattro calciatori che parlano di scommesse. “C’era la voce di Zaniolo e di 3 giocatori di serie A – prosegue – che parlavano di scommesse e di tantissimi soldi”. E ancora: “Hanno preso per il c…. voi e hanno preso per il c… me”.

Corona aveva annunciato per ieri sera e da giorni nuovi nomi di calciatori, a suo dire, coinvolti nel giro di scommesse e, invece, nella trasmissione non ne è stato fatto nemmeno uno.
L’ex re dei paparazzi pubblica anche una foto nel quale sembra discutere animatamente alla fine della trasmissione con De Girolamo.

L’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy, il difensore della Juve Federico Gatti e il difensore della Lazio Nicolò Casale. Sono questi i tre nuovi nomi di calciatori che sarebbero coinvolti in un presunto giro di scommesse secondo Fabrizio Corona, che li ha fatti a Striscia la notizia ieri notte, come si legge sul sito della stessa trasmissione di Canale 5.
Questa notte – si legge – ha ricevuto il Tapiro d’oro da Striscia la notizia per essere stato censurato da Nunzia De Girolamo durante la trasmissione Avanti popolo (Rai3). A Valerio Staffelli, Corona ha anche mostrato un filmato in cui si sentono i giocatori che parlano delle puntate mentre palleggiano. Il servizio completo questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20:35)”.
Sui tre nuovi nomi fatti dall’ex agente fotografico, però, non ci sono notizie ufficiali nell’inchiesta della Procura di Torino.