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Il senatore Domenico Matera ha accettato la candidatura propostagli da un ben nutrito gruppo di militanti per la carica di nuovo presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Il partito leader del governo nazionale, che si appresta a celebrare il congresso provinciale il prossimo 12 novembre in città, ha trovato una convergenza significativa e definita unitaria per la presidenza della sede di via Perasso. 

L’ex sindaco di Bucciano ed ex consigliere provinciale, oggi senatore della Repubblica, Domenico Matera ha sottolineato di aver preso atto della sollecitazione venuta dagli iscritti, simpatizzanti e dagli amici di partito e di aver deciso di presentare la propria candidatura per la guida locale del partito di maggioranza relativa. Quattro sindaci del Sannio, undici consiglieri comunali, tre assessori, dieci presidenti di circoli territoriali, il responsabile dell’organizzazione Ciro Vallone e dal responsabile del tesseramento Francesco Mazzini hanno sottoscritto un documento con il quale individuano nel senatore della Repubblica la personalità politica in grado di assumere davanti al congresso provinciale l’onere della  candidatura unitaria.

Il partito deve ora prepararsi a gestire una intensa e e serrata fase politica perché, guidando il Governo nazionale, deve almeno confermare i consensi raccolti nel Paese nel 2022 e sostenere le prossime tornate elettorali, a partire dal rinnovo del Consiglio provinciale il prossimo 20 dicembre, e poi quelle europee e comunali nella primavera 2023. L’obiettivo ovviamente è quello di essere maggioranza non solo a livello nazionale, ma anche in provincia e in città.

La campagna tesseramento per Fratelli d’Italia nel Sannio è stata definita “proficua” dai dirigenti del partito. Al 30 settembre si annoverano 834 tesserati in provincia tra i quali 4 sindaci, un presidente di comunità montana, due assessori di comunità montana, cinque vicesindaco, dieci assessori comunali e quarantaquattro consiglieri comunali. Il  senatore Matera ha commentato: “Lavoriamo sodo, senza inutili clamori”.