Benevento – Da scarto a risorsa per la società. E’ la risposta al tema dell’abbandono della scuola dell’obbligo la sinergia tra Confindustria Benevento e Scuola la Tecnica che con 6 aziende si avviano ad offrire ai ragazzi che hanno deciso, o sono stati in qualche modo costretti, a lasciare anticipatamente il ciclo di studi un percorso formativo quale operatore meccanico della durata di tre anni. Il programma, che inizierà la seconda metà del prossimo ottobre, è dedicato ai ragazzi dai 14 anni ai 18 anni non ancora compiuti, con il sistema duale. Un’opportunità per accedere al mondo del lavoro dopo aver perso l’autobus della scuola. Il corso che non vuole opporsi, come è stato più volte specificato, agli istituti professionali, si avvarrà della cooperazione delle aziende Idnamic, Nashira, Cosmind, la Car, Seieffe, Sapa.
A presentare l’iniziativa nella sede di Confindustria di piazza Colonna il presidente Oreste Vigorito e Bruno Ascione della Scuola La Tecnica.
Ad introdurre la conferenza la vice presidente Clementina Dionisi che ha sottolineato come nelle aziende questa figura rappresenterebbe un valore strategico: “E’ uno strumento di conoscenza per tutti quei ragazzi che hanno deciso di abbandonare per propria scelta il proprio ciclo di studi e che non vuole entrare in nessun contrasto con alcuni istituti professionali”.
Ad illustrare il corso, Ascione della scuola la Tecnica che ha sottolineato come le aziende rappresentano un ruolo formativo: “Chi ha sbagliato il percorso scolastico si può creare un’opportunità sia per il mondo della scuola che per il lavoro”.
Infine è intervenuto il presidente di Confindustria Vigorito che ha rimarcato: “L’obiettivo è far ritrovare la propria identità al ragazzo. Anche io sono stato bocciato anche più di una volta. Necessaria l’integrazione”.
Vigorito ha quindi aggiunto: “Il primo anno della mia presidenza l’ho voluto dedicare alla conoscenza del territorio. Ci sono aziende che sono eccellenti, alcune iscritte a Confindustria altre no. Mancano giovani con determinate figure professionali ma non è un problema solo di Benevento ma dell’intero Mezzogiorno. I giovani non vanno chiusi in gabbia. Hanno bisogno di rispetto”. Infine ha aggiunto: “Puntiamo sulle scuole e sulla conoscenza del tessuto scolastico che ritengo un’eccellenza. Apriamo le nostre porte senza invadere nessuno, poi ci dovrà essere la fusione tra territorio e industria”.