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Benevento – Un dato è appurato da tempo, la spia della benzina al Benevento si accende costantemente troppo presto. Le formazioni avversarie sembrano avere sempre una marcia in più nei finali di partita, anche e soprattutto perché dalla parte opposta c’è un calo evidente della Strega con il trascorrere dei minuti. Se a questo si aggiunge una rosa ridotta all’osso, con sette assenti e qualche recupero forzato, si capisce come il quadro della situazione non possa essere certamente roseo.

Giustificare il momento negativo solo con una forma fisica deficitaria, vedendo in Fabio Caserta un “comodo” capro espiatorio, però, rappresenta un autogol che i giallorossi e i suoi tifosi non devono commettere. Sulla condizione atletica incidono tanti fattori (un mercato tardivo, un cambio di metodologia, stop dovuti a traumi), ma quello che più preoccupa è la tenuta mentale di un gruppo incapace di restare in partita per novanta minuti.

Lo hanno ammesso sia Fabio Cannavaro che Riccardo Improta nel post partita, confermando quello che era parso evidente sul rettangolo di gioco. Quando prendi gol a difesa schierata, la condizione fisica non centra nulla, è tutto un aspetto di concentrazione, di capacità di “stare sul pezzo” per dirla in gergo calcistico. Era successo contro Ascoli e Sudtirol di subire gol da palla inattiva, campanelli che hanno fatto definitivamente scattare l’allarme contro la Ternana.

Nell’impresa delle fere, caparbie nel crederci fino alla fine e nell’azzannare una preda spaventata e disorientata, c’è tanto del Benevento attuale. Tre gol incassati sugli sviluppi di calcio da fermo, di cui uno annullato, fotografano lo sbandamento che serpeggia nell’organico che Fabio Cannavaro sarà chiamato a rimettere in sesto.

Una babele di problemi che il tecnico partenopeo dovrà cercare di risolvere in fretta, perché la classifica inizia a farsi pericolosa e ritrovarsi invischiati nelle sabbie mobili potrebbe rappresentare una ulteriore mazzata alla già labile tenuta mentale della Strega. Dalla condizione alla concentrazione: l’enciclopedia di Cannavaro si sfoglia velocemente, ma in quelle poche pagine si trovano racchiusi tutti i mali del Benevento.