“Una memoria collettiva, plurale e condivisa”. Michele Martino, referente di Libera Benevento, ha lanciato un messaggio alla cittadinanza esortando ad omaggiare la memoria di Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano, vittime delle Brigate Rosse in Napoli il 27 aprile di 43 anni or sono. L’eccidio dell’Assessore regionale della Campania alla Formazione Professionale e del suo autista si inquadra a pieno titolo della stagione dei cosiddetti “anni di piombo”, ma con la peculiarità che si trattò di un “favore” che i terroristi rossi fecero alla camorra in quanto Delcogliano aveva deciso di sottrarre proprio all’organizzazione malavitosa la gestione dei Corsi di formazione che si era trasformata in un finanziamento occulto ai delinquenti ristretti in carcere e ai loro familiari.
Per un tragico accumulo di circostanze, oggi è anche l’anniversario dell’uccisione del Carabiniere di Sant’Agata de’ Goti Tiziano Della Ratta avvenuto a Maddaloni nel 2013 mentre tentava di sventare una rapina in una gioielleria.
Questa mattina Libera in Villa Comunale di Benevento ha organizzato una manifestazione per ricordare la figura dei due martiri beneventani che, partiti dall’abitazione dell’assessore in Via Perinetto vennero massacrati all’altezza della sede del quotidiano “Roma” in Via Marina a poche centinaia di metri dal Molo Beverello e dal Municipio del capoluogo partenopeo. Il duplice assassinio, che è da ascrivere ad un patto scellerato tra Brigate Rosse e criminalità organizzata, a seguito della “riforma del lavoro”, condotta da Delcogliano, che aveva aperto una seria indagine giudiziaria sulle enormi cifre di denaro che ruotavano intorno ai corsi di formazione fantasma, è stato rievocato oggi nel cuore della Villa Comunale ove è installato il monumento ai due martiri proprio accanto alla Cassa Armonica con l’iniziativa “Un fiore per Aldo e Raffaele“, co0nsegnata ai piedi della Stele per sollecitare la libertà, l’amicizia e la Pace.
Presente questa mattina anche l’arcivescovo di Benevento mons. Felice Accrocca e il sindaco di Benevento Clemente Mastella.
Il referente Martino ha sottolineato: “Bisogna raccogliere l’eredità di un sacrificio. Il loro sacrificio è stato un atto d’amore verso la giustizia la verità. Loro hanno avuto il coraggio di mettere il naso e le mani dove fino ad allora nessuno aveva osato sulla gestione dei fondi di sviluppo. Delcogliano era il politico delle zone interne e a distanza di 40 anni siamo nuovamente costretti a parlare di zone interne. Noi dobbiamo impegnarci se vogliamo afre memoria e responsabilità”
Ha preso la parola anche Antonio Iermano, figlio dell’autista Aldo: “La nostra vita è cambiata dopo quel terribile episodio. L’impegno delle associazioni dei ragazzi, dei giovani delle istituzioni è fondamentale per portare avanti il discorso della memoria”.
Per Mons. Accrocca la memoria deve essere coltivata e incentivata: “Sia compito di tutte le agenzie educative a partire dalla famiglia educare alla legalità al senso civico. E’ un compito enorme ma bisogna farlo”.
Clemente Mastella ha ricordato come lui abbia vissuto per molti anni a casa di Raffaele Delcogliano: “E’ sempre una grande emozione per che si sono immolate e voglio omaggiarle e essere riconoscenti a loro per il loro sacrificio”.
Il primo cittadino ha voluto anche glissare sull’ipotesi di intitolazione alla Villa a papa Bergoglio scomparso solo lunedi di Pasquetta: “Bisogna rivolgersi al Ministero dei Beni Culturali non a me”. Comunque ha chiosato: “Credo si possa fare”.