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San Bartolomeo in Galdo (Bn) Si è concluso ieri il secondo dei due appuntamenti organizzati dalla Comunità Montana del Fortore, a distanza di tempo dall’ultimo ciclo, per espletare le operazioni di rilascio dei tesserini per la raccolta dei funghi epigei spontanei commestibili. Gli incontri si sono tenuti il 13 ottobre presso la sala consiliare del Comune di San Marco dei Cavoti e ieri, 20 ottobre, presso la sede della Comunità Montana del Fortore a San Bartolomeo in Galdo. In entrambe le circostanze, sono stati effettuati 70 colloqui abilitativi preceduti da interessanti momenti formativi a cura della dott.ssa Silvana Malva, specialista della materia in servizio all’Ispettorato micologico presso la ASL di Benevento.

Si tratta di una competenza da assolvere con zelo – ha spiegato il presidente della Comunità Montana del Fortore, Zaccaria Spinaper mettere in relazione le esigenze dei cercatori con la necessità di salvaguardia e tutela della salute pubblica e degli ecosistemi. Stiamo già pensando alla programmazione di ulteriori sedute, oltre che all’organizzazione di corsi di aggiornamento per chi è già in possesso del tesserino”. Ricordiamo che l’attività può essere esercitata esclusivamente nei boschi e nei terreni non coltivati, purché appositi regolamenti o tabelle non ne stabiliscano il divieto (es. è vietata la raccolta nelle riserve naturali dello Stato ed Oasi). La raccolta va effettuata manualmente o mediante l’uso di un coltello evitando di strappare i funghi e, con essi, parte del micelio sotterraneo. È vietato utilizzare rastrelli, uncini o altri strumenti che possano danneggiare lo strato umifero del terreno. I funghi raccolti vanno puliti sommariamente sul posto e conservati in appositi contenitori rigidi aerati in modo da evitare fenomeni di compressione e fermentazione e da consentire la disseminazione ulteriore delle spore. Va quindi assolutamente evitato l’utilizzo di sportine di plastica, carta e simili.