Consiglio Comunale con allontanamento e fuochi d’artificio. La riunione odierna dell’Assise beneventana a Palazzo Mosti è stata talmente scoppiettante che c’è stato anche un “cartellino rosso” sventolato dal Sindaco Clemente Mastella nei confronti di Gabriele Corona.
Questi, presidente di AltraBenevento, di recente confluito nel M5S, pur non potendo “giocare” nella Sala Consiliare in quanto non è ‘eletto’ e dunque non è autorizzato a discutere degli argomenti iscritti all’Ordine del giorno con i rappresentanti del Consiglio, tuttavia stava partecipando ad un colloquio con un Consigliere comunale in carica. Il Sindaco ha chiesto alla Polizia Municipale di “scortare fuori campo” Corona, del resto mai amico dell’Amministrazione in carica, e gli agenti hanno ottemperato al perentorio invito, mentre Corona “non ha opposto resistenza”, uscendo dunque dalla Sala Consiliare.
Questo incidente, inconsueto, ha segnato l’acme di una seduta infuocata anche perché si discuteva di argomenti di grande rilievo istituzionale, amministrativo e politico: ovvero il PUC, la manovra di Bilancio consolidato, l’abbattimento della Scuola Media Torre e l’insediamento produttivo di pannelli solari da parte della Solitek, impresa lituana, presso l’Area di Sviluppo industriale. La maggioranza è risultata compatta tanto che sono stati rintuzzati tutti gli attacchi delle opposizioni, in particolare per quanto concerne la Solitek, quando il vicesindaco Francesco De Pierro ha invitato le opposizioni a deglutire un ‘Maalox’ per digerire quello che stava facendo l’Amministrazione in carica, salvo poi attenuare l’attacco frontale successivamente.
La seduta, iniziata con poco ritardo rispetto al solito, è terminata dopo quasi sei ore di discussione ben oltre le 15:15. Approvato il bilancio consolidato dell’esercizio 2023 (20 voti favorevoli e 9 contrari). L’assessore comunale Maria Carmela Serluca ha parlato di una leggera flessione rispetto alla gestione precedente.
Il Consiglio ha inoltre dato il via libera all’integrazione degli indirizzi programmatici al Piano Urbanistico Comunale (19 voti favorevoli, 2 voti contrari quello di Angelo Moretti e 7 astenuti) e alla concessione della servitù di elettrodotto della proprietà comunale situata alla Rotonda dei Pentri in favore di Terna SpA al fine di consentire la deviazione del tracciato dell’elettrodotto Benevento Nord-Benevento Città e il conseguente smantellamento della centrale ivi esistente (19 voti favorevoli e 8 astenuti).
Si è discusso come detto sul progetto di demolizione e ricostruzione della Federico Torre, dell’agibilità degli istituti scolastici. La questione Torre è la madre di tutte le battaglie per una opposizione che ha ascoltato con molta attenzione la relazione di Mario Pasquariello. Che ha dissertato sui numeri del progetto comunale, la dovizia dell’azione amministrativa al riparo da critiche, la inutilità della variazione urbanistica riguardo alla presunta trasformaziuon e di Via Marmorale. Insomma, secondo l’assessore ai Lavori Pubblici la situazione è serena e con serenità e attendono la relazione dei quattro ispettori del Ministero dell’Istruzione che ormai a momenti dovrebbero emettere il loro responso circa la questione. “entro dieci giorni potrebbe iniziare l’abbattimento, dopo aver smaltito precauzionale degli elementi in amianto che, comunque, sono in sicurezza”.
Sull’investimento del Gruppo Solitek in zona Asi di Benevento presente anche il Presidente dell’Area di Sviluppo Industriale, Mimmo Vessichelli che ha spiegato: “Attribuire responsabilità all’amministrazione comunale non ha senso, nella presidenza Perifano sono stati registrati zero investimenti. In quel periodo c’era la crisi ma nessuno ha ritenuto dover addebitare qualcosa al presidente dell’Asi dell’epoca o all’amministrazione e al partito di appartenenza”.
Vessichelli ha spiegato poi come occorrano 18milioni di euro alla Solitek oltre al 30% a fondo perduto a valere sul PNRR. Se c’è stato un fermo del progetto è dovuto appunto alla crisi del settore fotovoltaico. “Il progetto è diviso in due tronconi ma rispetto alla produzione di fotovoltaici non ci si può discostare perché oggetto di fondi PNRR”.
Il presidente i Commissione Attività Produttive Alboino Greco ha sottolineato: “Le responsabilità non sono certamente del Comune, anzi mai tanti investimenti ci sono stati prima d’ora in zona Asi. L’azienda lituana ha firmato contratto di sviluppo in sede ministeriale con il ministro Urso e non con il Comune di Benevento”.
Il capogruppo del Pd Floriana Fioretti ha fatto un excursus dell’anno 2023: “I 327 lavoratori stanno ancora attendendo. Solo proclami elettorali alle scadenze elettorali e annunci. Fatti zero. Si parlava di 50 milioni di investimento. Hanno una scadenza entro il 2026, la preoccupazione è evidente in un contesto economico paralizzato”.
Polemico il sindaco di Benevento Clemente Mastella: “L’ASI ha la sua autonomia gestionale, i lituani pensavano di insediarsi con il Pnrr, ma il fotovoltaico è in crisi, tutta la questione si svolge tra Invitalia e il ministro Urso, con cui ho dialogato negli ultimi tempi immaginando di trovare una possibilità di chi subentra”.
Il primo cittadino si è poi difeso: “Io ho fatto quello che dovevo fare. Sono in difficoltà loro e non sono in grado e neanche noi a reperire dei fondi”. Infine l’affondo: “Perifano non è venuto un investimento con lei da presidente. Ha fatto l’avvocato e ha guadagnato in tutti gli enti amministrati per nomina politica”. E Perifano ha replicato: “Non dire fesserie”.
Il consigliere di Città Aperta Luigi Perifano ha proposto un ordine del giorno affinché il sindaco promuova un tavolo di confronto sulle prospettive dell’investimento Solitek. Ma l’ordine del giorno è stato poi rifiutato. Una proposta che è stata bocciata dal consesso. Poi ha relazionato: “Si tratta o trattava non lo so di un investimento di grandissima rilevanza e importanza con 48 milioni di investimento con ricadute occupazionali imponenti oltre 300 posti di lavoro un investimento più importante di tutta la provincia. L’attività di comunicazione è stata molto forte, città tappezzata di manifesti e si dava una cosa fatta. Si doveva avere la decenza il decoro di parlare il linguaggio della verità e avere lo stato dell’arte della situazione”.