Benevento – “Il personaggio che interpreto, Mollie Ralston, è una giovane donna che, insieme a suo marito, decide di dare vita ad un’impresa: La locanda del cacciatore. Sono tante le ombre che avvolgono il mio personaggio e non si esclude che possa essere un assassino”. L’attrice romana Claudia Campagnola è la protagonista – insieme con Lodo Guenzi – della nuova versione di ‘Trappola per topi’, lo spettacolo ispirato al giallo di Agatha Christie, diretto da Giorgio Gallione, che andrà in scena al Teatro Comunale di Benevento il prossimo 2 dicembre.
Si tratta di una rappresentazione con un plot ferreo ed incalzante, ricco di suspense ed ironia, con personaggi che non sono mai solo stereotipi di genere, ma creature bizzarre ed ambigue. E’ un racconto corale, di ambientazione d’epoca e tipicamente british, che vede una giovane coppia in un albergo fuori mano nella campagna inglese apprestarsi a ricevere i primi ospiti della nuova gestione, mentre fuori imperversa una tempesta di neve. Una volta giunti, i bizzarri clienti restano presto isolati, imprigionati nella dimora. Intanto arrivano notizie di un omicidio che ha probabilmente legami o connessioni con tutti o molti dei personaggi presenti, fintanto che un giovane poliziotto riesce a raggiungerli e ad avviare le indagini. “E’ una classica trama da giallo – aggiunge l’attrice -. Tutto sta nel voler individuare chi sia l’assassino, senza tralasciare le tematiche sociali e il fatto che ci siano dei bambini che hanno subito dei maltrattamenti”.
Gli altri interpreti della pièce, prodotta da La Pirandelliana di Valerio Santoro, sono Dario Merlini (Giles), Stefano Annoni (Christopher Wren), Maria Lauria (Sig.ra Boyle), Andrea Nicolini (Maggiore Metcalf), Mariagrazia Pompei (Signorina Casewell), Tommaso Cardarelli (Sig. Paravicini).
Come si è preparata per impersonare Mollie Ralston?
“Il lavoro fatto su questo personaggio è davvero interessante. Gallione ha creato un allestimento molto preciso e curato nei dettagli, un vero e proprio meccanismo ad orologeria. Una danza, una continua partitura di movimenti e di reazioni. Allo stesso tempo c’è un notevole approfondimento sullo spessore dei personaggi. Gli otto protagonisti sembrano avere tutti qualcosa da nascondere, tra detto e non detto. Ho potuto, quindi, lavorare su diversi livelli interpretativi. Durante lo spettacolo si passa da momenti surreali a momenti in cui si toccano verità profonde”.
Ospite della rassegna invernale ‘Città Spettacolo’, quali sono le sensazioni legate a questa nuova esperienza teatrale e cosa si aspetta dal pubblico di Benevento?
“Non ho mai recitato a Benevento e non vedo l’ora di poter essere lì. Mi aspetto una grande accoglienza, la stessa che stiamo riscontrando nei teatri di tutta Italia. La gente è incuriosita e ci segue con interesse. Sono ansiosa di godere di ciò che Benevento potrà offrirci, emozionandomi insieme al pubblico”.
C’è un ruolo a cui è ancora legata e che difficilmente riuscirà a lasciarsi alle spalle?
“Diciamo che ogni ruolo che affronto mi sembra sempre quello più desiderato. Un qualcosa da approfondire, da cui poter apprendere. Ho avuto modo di raccontare donne con la D maiuscola, come Gina Borellini, la nostra prima partigiana ad entrare nel parlamento italiano, oppure Mia Martini, altra grande donna. Ricordo, in particolare, la regia di Marinelli per “Il Fool del Re Lear”, al fianco di Giuseppe Pambieri. Un personaggio che ha bisogno di astrarsi, di vivere una dimensione immaginaria; devo dire che mi ha portato tante soddisfazioni. Lo ricordo sempre con piacere, come un grande momento di crescita personale e professionale”.