Ci sarebbe anche il Liceo Classico ‘P. Giannone’ di Benevento tra le numerose scuole italiane che hanno adottato la ‘carriera alias‘, in pratica gli alunni, anche minorenni e senza consenso dei genitori, possono chiedere di essere trattati in base all’identità di genere autopercepita e non al sesso biologico: in registri, elenchi e documenti scolastici si sostituisce quindi il nome anagrafico con quello scelto per la nuova identità di genere. Di conseguenza anche l’utilizzo di bagni e spogliatoi sarà in base al “genere auto-percepito”.
E’ quanto riporta il sito provitaefamiglia.it, una associazione ONLUS che opera in favore dei bambini, delle madri e dei padri, difende il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, promuove la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, e sostiene la libertà e priorità educativa dei genitori. Associazione che ha ricevuto una serie di segnalazioni da parte di genitori indignati per la scelta della scuola sannita.
Sul tema è intervenuto il dirigente della scuola sannita, la dottoressa Teresa De Vito che ha spiegato, con serenità e pacatezza, di cosa si sta parlando. Un atto dovuto perchè il più delle volte si può incorrere in giudizi e censure senza avere la conoscenza delle cose. Una risposta che serve a chiarire alcune aspetti: nessun cambio di nome e non c’è autonomia nella richiesta dei ragazzi, ma serve un consenso.
“Si tratta di una modalità che non prevede il cambio di nome anagrafico ma serve solo per atti interni ed è una scelta che viene fatta dalla famiglia e dal diretto interessato. E’ proprio la famiglia che è coinvolta ed è la stessa che deve fare richiesta dando una motivazione. Il passo successivo è il garantire l’assoluta riservatezza di un atto del quale ne sono a conoscenza io, come dirigente, e il diretto interessato. Infine viene coinvolto il consiglio di classe della persona in questione”.
Un atto di democrazia, questo ci tiene a sottolineare la dirigente del Liceo Classico, ma soprattutto un atto conforme a tutti i passaggi di legge
“Il regolamento della carriera alias è stato deliberato dal Collegio dei docenti e dal Consiglio d’Istituto della nostra scuola, insomma c’è l’approvazione totale e secondo norme. Come scuola, questo è un atto di grande democrazione, siamo inclusivi e non vogliamo fare discriminazioni perchè per noi le diversità, se così le vogliamo definire, anche in maniera impropria, sono ricchezza”.
Non sono arrivate esternazioni contrarie al momento, nessuno che ha gridato allo scandalo, almeno non in maniera palese e plateale.
“Nessun riscontro negativo, c’è stata solo la diffida di un’associazione. Ma andiamo avanti per la nostra strada. Come dirigenti dobbiamo dare l’opportunità di crescita sana ai nostri ragazzi e l’accettazione di chi fa scelte diverse è la base di partenza e punto sul quale lavorare: l’educazione all’accettazione nel rispetto della legge e delle normative vigenti. Noi abbiamo regolamentato il tutto in maniera molto serena e senza grossa enfatizzazione”.