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Salta l’udienza prevista questa mattina dinanzi al collegio del Tribunale di Benevento per il processo nei confronti delle nove persone finite a giudizio in merito a un’inchiesta del 2017 eseguita dalla Dda di Napoli sul clan Sparandeo. L’udienza è stata rinviata per l’impedimento di uno degli imputati a comparire per motivi di salute. Il soggetto colpito da malore è Stanislao Musco 46 anni di Benevento, che anche nella scorsa udienza, dopo aver terminato l’interrogato aveva accusato uno svenimento in aula ed era stato trasportato in ospedale.

Dall’associazione per delinquere di stampo camorristico all’ipotesi di falso con l’aggravante del metodo mafioso: questi i reati contestati. Imputati nel processo, oltre a Musco, Corrado Sparandeo, 66 anni, Arturo Sparandeo, 41 anni, Veronica Citarella, 43 anni, Gabriele De Luca, 35 anni, Maria Intorcia, 44 anni, Carmine Morelli, 63 anni, Floreano Santamaria, 60 anni e Maurizio Zampino, 50 anni, tutti di Benevento. Prossimo appuntamento in aula il 9 maggio per continuare l’esame degli imputati. Impegnati nel processo, tra gli altri, gli avvocati Luca Russo, Antonio Leone, Gerardo Giorgione e Antonio Bruno Romano.

I fatti risalgono al periodo che va dal settembre 2016 a febbraio 2017.  Un’inchiesta che si era concentrata su dei lavori di rifacimento e sistemazione di immobili a Benevento. Secondo gli inquirenti alcune persone avrebbero imposto il pizzo su questi immobili, con lavori a titolo gratuito nonché con l’obbligo di acquisto di materiale in determinati posti. Si parla di ipotesi di estorsioni ai danni dei titolari delle imprese che eseguivano i lavori (sia della città che esterni). Nel mirino dell’attività investigativa anche alcune vicende relative all’uso di un appartamento in via Quasimodo e al mancato pagamento di lavori e materiali. L’indagine è cominciata partendo da una verifica su alcune attività commerciali di Benevento. Intercettazioni telefoniche e ambientali hanno poi permesso di ricostruire i legami tra vari soggetti coinvolti.