Si fa sempre più acceso il dibattito sul campo Pacevecchia, intitolato da qualche mese al compianto Alfredino Dell’Oste. Da diverse settimane, l’impianto da sempre teatro di epiche sfide rugbystiche, è diventato teatro di manifestazioni non strettamente connesse alle finalità della struttura, almeno secondo CivicA che ha inviato una nota che riportiamo integralmente:
“In seguito ad una richiesta di accesso agli atti protocollata al Settore Patrimonio del Comune di Benevento, nella quale si chiedeva se l’utilizzo del Campo di Rugby ad uso ricreativo con un’attività di somministrazione fosse stato autorizzato, è giunta la risposta dallo stesso settore patrimonio che asserisce di non aver autorizzato alcuna di queste attività.
Nonostante la mancanza di alcun tipo di autorizzazione però la struttura del Campo di Rugby risulta ancora gestita e occupata da associazioni terze non riconducibili alla società sportiva Us Rugby Benevento Asd che ne detiene la concessione temporanea per la custodia e lo svolgimento di manifestazioni sportive in attesa della pubblicazione del bando per la definitiva assegnazione.
Dopo le sollecitazioni delle scorse settimane il presidente della societa sportiva in questione, nonché candidato alle ultime elezioni comunali con l’attuale amministrazione in carica, Rosario Palumbo ha provato a fornire una spiegazione poco esaustiva di fatto non rispondendo ai banali quesiti posti.
Se la delibera di giunta del venti maggio 2022 riconosce la concessione temporanea del Campo di Rugby Pietro Dell’Oste alla Società Sportiva Us Rugby Benevento Asd per la custodia, la manutenzione e lo svolgimento di manifestazioni sportive come si ritrova un’associazione di promozione sociale denominata Dot ad avere sede legale presso la stessa struttura comunale?
Come si ritrova ad essere in possesso delle chiavi della struttura e gestirla per lo svolgimento di attività ricreative con l’apertura di attività di somministrazione aventi scopo di lucro?
Il Presidente Palumbo, nonché candidato alle ultime elezioni comunali, ha concesso in subcomodato d’uso gratuito la struttura pur non detenendo la legittimità legale per farlo?
Il Presidente Palumbo, la cui società sportiva ha un debito acclarato e rateizzato con il Comune di Benevento, sa che non può affidare la gestione della struttura comunale a terzi soprattutto per lo svolgimento di attività con scopo di lucro, che in una fase di grande crisi economica danneggiano le tante attività commerciali che sono in affanno pur continuando a rispettare le regole?
Il Presidente Palumbo come ha autorizzato questa associazione a svolgere manifestazioni ricreative nel mese di Aprile quando non esisteva ancora alcuna concessione temporanea da parte del Comune di Benevento, anzi quando una delibera di giunta aveva avviato la procedura di rilascio affermando che non esisteva alcun soggetto giuridico in quel momento responsabile della gestione della struttura?
A che titolo sono state svolte queste manifestazioni a scopo di lucro e soprattutto chi ha sostenuto le spese di energia elettrica della struttura comunale durante lo svolgimento di questi eventi?
Ma soprattutto sa dirci il Presidente Palumbo come mai ancora la struttura risulta occupata da questa Associazione di cui il Comune di Benevento non ha conoscenza?
Nel mentre il centro storico di Benevento è oggetto di costanti controlli da parte delle forze dell’ordine, dei vigili urbani e del Comune di Benevento al fine di garantire il rispetto delle tante ordinanze restrittive della cosiddetta movida, il resto della città sembra essere ormai terra di nessuno con lo svolgimento di manifestazioni a scopo di lucro, prive di qualsiasi tipo di autorizzazione, non soggette ad alcuna forma di controllo e a quanto pare non soggette al rispetto delle regole e delle ordinanze esistenti perché chi dovrebbe controllare si dimentica di farlo.
Porre questi banali quesiti non equivale ad attaccare lo svolgimento di tali manifestazioni o di chi le mette in atto ma serve a dare una risposta alla città ed ai tanti commercianti del centro storico che rispettano le regole ed investono a loro rischio lavorando in un contesto di concorrenza sleale.
Continuare a buttarla in caciara e praticare vittimismo di certo non serve a fornire risposte ai tanti che invece chiedono rispetto delle regole per tutti”.