Benevento – Una nuova straordinaria area archeologica in pieno centro storico sarà consegnata alla città entro la prossima primavera. L’area di scavo archeologico in piazza Orsini, accanto e al di sotto della Cattedrale, potrà essere aperta al pubblico dopo l’esecuzione di alcuni lavori che potranno consentire di vedere le preesistenze di epoca romana su cui è stato eretto, in tempi più recenti, il Duomo.
Del resto, già da tempo gli scavi condotti nell’area hanno consentito l’accesso all’importantissimo Ipogeo, un’area di straordinario interesse per i molti visitatori, ma a breve il percorso sarà completato.
Ne hanno parlato stamattina, al termine di un sopralluogo, il Vice Sindaco Francesco De Pierro, Simone Foresta, della soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, il Direttore della Biblioteca Capitolare, monsignor Mario Iadanza, l’architetto Franco Bove, studioso e curatore degli scavi, e il direttore dei Lavori Luigi Basile.
L’area si trasformerà in una “Città dei Santi” in omaggio a San Bartolomeo, San Gennaro ma anche Santa Sofia restituendo ai cittadini, dopo tanti anni, un rapporto più diretto con quello che è stato per tanti secoli il cuore stesso della religiosità cristiana.
Una apposita passerella consentirà di attraversare secoli di storia sovrastando un abside dell’VIII o IX secolo e preesistenze di epoca romana.
Un ultimo ostacolo potrebbe frapporsi al programma: lo spostamento di una grossa condotta idrica che insiste nel sottosuolo proprio in zona. La Gesesa dovrebbe provvedere ad una deviazione del grosso tubo per consentire l’alimentazione idrica al Rione Libertà.
Il vice sindaco De Pierro ha sottolineato: “Recupereremo i ruderi della originaria basilica di San Bartolomeo. E’ un fiore all’occhiello per il dato storico e culturale, si avrà un accesso più agevolato per entrare nel Museo. Grazie a questo recupero archeologico sarà anche dedicato uno spazio ai santi, cioè coloro che avevano una cultura popolare“.
Quindi ha aggiunto: “Portando avanti gli scavi abbiamo scoperto altre meraviglie che rappresentano cose uniche. Una vera sorpresa quando si completerà l’opera che andrà a implementare il patrimonio storico culturale. Non ce l’aspettavamo nemmeno noi di trovare determinate sorprese. Sarà un percorso archeologico con testimonianze di grande interesse“.
Monsignor Iadanza ha preso la parola subito dopo: “Saranno visibili emergenze archeologiche e testimonianze di varia epoca. Voglio ricordare come gli scavi iniziarono già molti anni fa. Negli anni la struttura si era degradata. Bisognava provvedere, l’area era diventata una discarica. Avevamo trovato di tutto“.
Sulla condotta idrica presente monsignor Iadanza: “Rallenterà i lavori probabilmente. C’è un tubo enorme che bisognerà rimuovere. Andrà riposizionato“.
Il soprintendente Simone Foresta ha invece sottolineato: “Stiamo mettendo in luce evidenze archeologiche fondamentali per la conoscenza del tessuto urbano cittadino, dall’età sannitica e medievale. Dobbiamo rispettare e conservare questi reperti, restituendoli alla comunità di Benevento e ai suoi turisti“.
L’architetto Bove, infine, ha confermato la complessità dell’architettura della Basilica di San Bartolomeo: “L’abside di cui parliamo probabilmente potrebbe essere attribuita al primo oratorio del nono secolo dove sono state conservate le reliquie di San Bartolomeo. Abbiamo scoperto nuove tracce di epoca romana imperiale che renderà il Museo ancora più ricco“.